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Vaccini. Il Libro Bianco dei farmacologi: “Importanti per la salute come l’acqua potabile”


La Società Italiana di Farmacologia (Sif) prende posizione sull’argomento Vaccini. Chiarisce quale sia la corretta informazione e si scaglia contro bufale e derive antiscientiste. Il tutto è stato sottoscritto dall’ Istituto Superiore di Sanità e dalle maggiori società scientifiche italiane. IL DOCUMENTO.

14 MAR - “Ha migliorato l’aspettativa e la qualità della vita come l’acqua potabile. È una delle più grandi scoperte mediche mai fatte dall’uomo”. È questa l’espressione che la Sif, La Società Italiana di Farmacologia, utilizza per descrivere l'importanza del vaccino. Ma nello stesso tempo lancia un allarme: “Il benessere e la qualità di vita di cui godiamo oggi non sono più percepiti come traguardi della scienza ma come la scontata normalità anche dall’Occidente istruito”. La disinformazione, dunque, potrebbe mettere a repentaglio l’uso dei vaccini e i risultati raggiunti finora attraverso l'utilizzo.

È per questo che la Sif ha deciso di scrivere un documento, dal titolo “I vaccini e le vaccinazioni”, per fare chiarezza attraverso un documento ufficiale.
Coautori del volume sono: Società Italiana di Igiene Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SITL), Società Italiana Pediatria (SIP), Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (FIMMG), Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP). Il lavoro è approvato dall’Istituto Superiore di Sanità, sottoscritto dall’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Bologna e dall’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Bologna.

In concomitanza con pubblicazione del Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2017-2019, in Gazzetta Ufficiale dal 18 febbraio 2017, la Società Italiana di Farmacologia fornisce il suo contributo scientifico per una corretta informazione alla popolazione. Per la Sif c’è stato troppo caos informativo e bufale di vario genere. Ecco i dettagli del documento, divisi per argomento, che chiariscono il punto di vista scientifico degli esperti.
 
I risultati ottenuti finora
In Italia, le malattie per le quali sono state condotte vaccinazioni di massa o universali nell’infanzia sono pressoché eliminate, come Poliomielite e Difterite, o ridotte a un’incidenza molto bassa, come Tetano, Epatite B, Haemophilus influenzae di tipo b. Per altre malattie, tipiche dell’infanzia, si è pervenuti a una veloce e costante incidenza grazie all’aumento delle coperture vaccinali, si tratta di Pertosse, Morbillo, Rosolia e Parotite. Dati alla mano, nei decenni, le vaccinazioni hanno permesso un aumento della speranza di vita e un aumento della qualità di vita quasi del 100%.
Secondo alcuni dati raccolti negli Stati Uniti, negli anni precedenti e successivi all’entrata in commercio dei vaccini è stato possibile constatare che Difterite e Poliomielite sono state completamente debellate, mentre la pertosse è diminuita dell’89% e il Tetano di 99 punti percentuali.

La vaccinazione protegge te e gli altri
Si tratta del cosiddetto effetto gregge: la vaccinazione non comporta benefici soltanto per l’effetto diretto sui soggetti vaccinati, ma anche in modo indiretto, fornendo protezione ai soggetti non vaccinati che hanno un basso rischio di essere contagiati da persone infette. “Purtroppo – si legge nel documento Sif – va segnalato che negli ultimi anni si è assistito a un progressivo calo delle coperture vaccinali, sia nazionali che regionali, per singola malattia prevenibile. Si osserva, infatti, una flessione delle coperture vaccinali per vaccini contenuti nel vaccino esavalente (Poliomielite, Diferite, Tetano, Pertosse, Epatite B e Haemophilus influenzae), mancando pertanto il raggiungimento degli obiettivi di copertura previsti”.
 
Invecchiamento della popolazione e malattie croniche
La popolazione europea sta invecchiando e questo comporterà un aumenterà di alcune patologie croniche come diabete, tumori, malattie cardiovascolari e malattie neurodegenerative e saranno necessarie sempre maggiori risorse per garantire ai cittadini le migliori cure. La percentuale di soggetti adulti di età superiore agli 80 anni aumenterà ancora, raggiungendo il 10% nel 2050.
Per questo motivo la Sif ha sottolineato la necessità di valutare sistematicamente le vaccinazioni dell’adulto, per continuare a ottenere benefici concreti attraverso le strategie d’immunizzazione che includono anche le principali vaccinazioni nelle fasce di età più alte.
 
“La più lunga sopravvivenza – si legge nel documento - ha prodotto una popolazione di soggetti fragili che nel corso di malattie infettive vaccino-prevenibili possono più frequentemente presentare complicanze, o scompenso della patologia cronica sottostante, e la cui gestione clinica è complessa e si associa ad un ingente impegno di risorse umane ed economiche”.
 
In Italia l’aspettativa di vita alla nascita nel 1920 si attestava intorno ai 54 anni, mentre chi nasce oggi si prevede possa vivere mediamente fino ad oltre 80 anni. È inoltre ragionevole ritenere che il trend di crescita dell’aspettativa di vita alla nascita prosegua anche nei prossimi decenni. Nel 2050 più di un terzo della popolazione italiana avrà più di 65 anni: si tratta della quota di popolazione che già oggi assorbe circa il 50% della spesa sanitaria. Aumenterà la prevalenza di alcune patologie croniche come diabete, tumori, malattie cardiovascolari e malattie neurodegenerative e saranno necessarie sempre maggiori risorse per garantire ai cittadini le migliori cure. Anche dal punto di vista socio-economico, l’attuale cambiamento demografico porterà, nel 2050, ad avere 2 persone in attività lavorativa verso una pensionata, oggi il rapporto è 4 a 1.
 


Risparmi per il SSN
La vaccinazione riveste un ruolo importante nell’ottica della sostenibilità dei Servizi Sanitari, in particolare nel contesto della crescente pressione sui loro bilanci. I vaccini generano risparmi evitando ricoveri, interventi medici, ricorso ai farmaci e infezioni nosocomiali. Lo studio più completo effettuato negli Stati Uniti sulle vaccinazioni pediatriche ha concluso che, per ogni dollaro investito nella vaccinazione dei bambini, 3 e 10 dollari vengono risparmiati rispettivamente in costi diretti e costi sociali. Oltre ad un favorevole impatto sulle risorse sanitarie, la vaccinazione contribuisce alla produttività, alla crescita economica ed alla sostenibilità del Sistema Sanitario Nazionale.
 
Su scala nazionale, l’onere economico delle malattie infettive può essere considerevole: in Italia è stato stimato, ad esempio, per la varicella essere di circa  97 milioni di euro annui e che, grazie ad una strategia di vaccinazione, può essere ridotto di circa 50 milioni di euro annui. Un altro studio sul territorio italiano ha stimato che, grazie alla vaccinazione antivaricella, con una copertura vaccinale del 90%,
 
Controindicazioni alla vaccinazione
Esistono alcune situazioni che possono controindicare la vaccinazione. Le controindicazioni possono essere temporanee: si tratta di situazioni transitorie che escludono la vaccinazione solo per il periodo di tempo in cui sono presenti (malattie acute con febbre di grado elevato vaccinazioni con virus vivi, quali MPR - morbillo-parotite-rosolia - e OPV - trivalente poliovirus orale, se nei 30 giorni precedenti è stato somministrato un altro vaccino a virus vivi terapia, in corso, con farmaci che agiscono sul sistema immunitario o con cortisonici ad alte dosi b). Ci sono poi controindicazioni permanenti: è opportuno che al soggetto non vengano somministrati alcuni vaccini quando ha manifestato gravi reazioni allo stesso vaccino somministrato in precedenza o a suoi componenti, è affetto da alcune malattie congenite del sistema immunitario. È importante che eventuali patologie congenite o acquisite del sistema immunitario vengano accuratamente valutate caso per caso.
 
Effetti indesiderati delle vaccinazioni
Come tutti i farmaci anche i vaccini possono causare effetti indesiderati, ma questi sono, nella maggior parte dei casi, di lieve entità e transitori, consistendo per lo più in febbre e reazione infiammatoria nel punto di inoculazione che possono essere trattati con antinfi ammatori ed antipiretici. Se le vaccinazioni non portassero alcun tipo di beneficio, sia su un piano individuale che collettivo, anche un solo evento avverso grave sarebbe ingiustificabile e inaccettabile. "Le vaccinazioni hanno invece consentito - si legge nel documento - di salvare milioni di vite e di prevenire innumerevoli casi di malattie e di complicazioni, tanto nei Paesi industrializzati quanto in quelli in via di sviluppo".

I numeri della copertura vaccinale in italia
In Italia, le coperture vaccinali (CV) a 24 mesi contro poliomielite, tetano, difterite, epatite B e pertosse che fino al 2013 superavano il 95%, negli ultimi due anni sono scese al di sotto di tale soglia. Rispetto al 2000-2012, nel periodo 2012-2015 si evidenzia un decremento di tutte le coperture vaccinali, più accentuato per Morbillo-Parotite-Rosolia (MPR). Sebbene il decremento sia ancora limitato, la riduzione delle coperture vaccinali che si è registrata negli ultimi 3 anni può portare alla creazione di sacche di persone suscettibili con conseguenze gravi a causa della perdita dei vantaggi della “immunità di gregge”.
 
Anche per malattie attualmente non più presenti in Italia, come polio e difterite, esiste il rischio di riemergenza di nuovi casi. "In questo contesto - scrivono gli esperti -  appare di cruciale importanza una comunicazione corretta e pianifi cata accuratamente, basata su evidenze e dati confermati, che punti al coinvolgimento di tutti i portatori di interesse, dai medici ai cittadini, senza dimenticare l’importante ruolo dei medici di medicina generale e dei pediatri come mediatori fra le istituzioni sanitarie e la comunità".
 
Il documento dedica un intero capitolo alla spiegazione di tutti i vacini attualmenti disponibili, ai modi e tempi di somministrazione. È possibile per questo consultare il Calendario delle Vaccinazioni che comprende tutte le vaccinazioni utili per la prevenzione delle malattie infettive in tutte le fasce di età della vita, dall’infanzia all’età adulta e anziana. 


 
La maggior parte dei paesi raccomanda la vaccinazione di tutte le donne in gravidanza. Tuttavia, la quantità limitata di dati disponibili rende difficile valutare la situazione attuale e/o eventuali tendenze delle copertura vaccinali in questa popolazione target, suggerendo un divario tra gli obiettivi e il monitoraggio dell’attività nei piani d’azione dei paesi membri.

14 marzo 2017
© Riproduzione riservata

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