Psicologia. Giovani social sul web e isolati nella vita quotidiana
Molto social sul web, poco social nella vita quotidiana. La triste equazione emerge da uno studio recentemente pubblicato dall’American Journal of Preventive Medicine. Chi è molto attivo sui social media vive il contrappasso di non avere il senso di appartenenza a una comunità.
14 MAR -
(Reuters Health) – Brian Primack, direttore del Center for Research on Media, Technology and Health presso l’Università di Pittsburgh, ha condotto uno studio per valutare quanto il tempo trascorso dagli utenti dei servizi come Facebook, YouTube, Twitter, Instagram, Reddit, Vite e LinkedIn potesse condizionare un eventuale isolamento sociale.
Il team di Primack ha registrato come rispetto alle persone che trascorrono non più di mezz’ora sui social media ogni giorno, coloro che dedicano almeno due ore al giorno ai social media riferiscano l’esperienza della sensazione di isolamento in una percentuale quantificabile intorno al 50%. “Questi risultati dovrebbero essere considerati come un ammonimento”- ha detto Primack – considerando che l’isolamento sociale è associato ad un peggioramento generale dello stato di salute con possibilità di esacerbazione di alcuni sintomi di malattie diverse e con rischi di riduzione della sopravvivenza”.
I ricercatori hanno esaminato 1.787 adulti di età compresa tra 19 e 32 anni nel 2014 e il loro uso delle 11 piattaforme di social media più popolari al momento: Facebook, YouTube, Twitter, Google Plus, Instagram, Snapchat, Reddit, Tumblr, Pinterest, Vine e LinkedIn. Circa la metà dei partecipanti erano uomini e l’altra metà donne, selezionati sulla base dei dati demografici degli Stati Uniti. Più della metà sono stati impegnati in relazioni interpersonali. Circa il 26% dei partecipanti ha detto che trascorreva più di due ore al giorno sui social media, e circa il 23% ha detto di aver visitato i social almeno 58 volte nel corso della settimana. I visitatori più assidui, avevano circa il triplo delle probabilità di percepire isolamento sociale rispetto a coloro che si collegavano i ai social media meno di nove volte a settimana.
Le conclusioni
Lo studio non prova direttamente che i social media provochino l’isolamento, ed è possibile che, nello studio, le persone che già sentivano meno in contatto con altre nella vita reale abbiano speso più tempo sui social. E’ difficile definire esattamente le motivazioni di questi risultati e diverse sono le spiegazioni plausibili. Una è rappresentata dal fatto che le persone che trascorrono molto tempo sui social media non abbiano poi molto tempo da trascorrere per socializzare nella vita reale. E ‘ anche possibile che i partecipanti allo studio non avessero una precisa percezione del tempo trascorso sui media e le loro percezioni potrebbero essere diverse da quelle delle persone anziane. In conclusione Primack spera che i risultati dello studio possano aiutare tutti i frequentatori dei social media a considerare il tempo speso in maniera più critica e consapevole così da poterne trarre dei reali benefici.
Fonte: Am J Prev Med 2017
Lisa Rapaport
(Versione italiana Quotidiano Sanità/ Popular Science)
14 marzo 2017
© Riproduzione riservata
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