Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Venerdì 22 NOVEMBRE 2024
Scienza e Farmaci
segui quotidianosanita.it

Anziani. C’è correlazione tra andatura lenta e deterioramento cognitivo


Il rapporto tra frequenza e velocità della camminata e deterioramento delle capacità cognitive è stato oggetto, in passato, di alcuni studi. Una metanalisi condotta in Cina ha passato in rassegna la letteratura scientifica evidenziando un rapporto positivo fra i due parametri.

16 GEN - (Reuters Health) – Secondo una nuova metanalisi svolta in Cina, le persone anziane con un’andatura lenta sono esposte a un maggior rischio di deterioramento cognitivo e demenza. Alcune ricerche avevano rilevato una correlazione tra andatura a disfunzione cognitiva, ma fino a oggi non era stata studiata sistematicamente la portata dell’associazione e la possibile presenza di un rapporto frequenza-risposta. Per indagarla, Minghui Quan e colleghi della Shanghai University of Sport in Cina hanno revisionato 17 studi prospettici sull’andatura. Sette erano incentrati sul deterioramento cognitivo, sette sulla demenza e tre includevano entrambi gli esiti.
 
La metanalisi
I 10 studi sul deterioramento cognitivo hanno coinvolto quasi 10.000 partecipanti, mentre i 10 studi in cui uno degli outcome era la demenza hanno incluso più di 14.000 persone. I camminatori più lenti presentavano l’89% di rischio in più di deterioramento cognitivo (intervallo di confidenza al 95%, 1,53 – 2,31), ma non sussisteva alcuna relazione lineare tra andatura e rischio di deterioramento cognitivo. Il rischio di demenza risultava del 66% più elevato negli individui con la più lenta andatura rispetto a quelli con il passo più veloce (IC 95%, 1,43 – 1,92). Tre studi hanno incluso dati sul rapporto dose-risposta e hanno riscontrato un rischio relativo di deterioramento cognitivo di 1,13 per ogni calo in decimetri al secondo nell’andatura (IC 95%, 1,08 – 1,18).
 
Le conclusioni
“L’andatura potrebbe essere un indicatore della funzione cognitiva per molte ragioni”, osservano Quan e colleghi. “Per esempio, il passo risulta associato alla forza muscolare e la perdita di muscolo è legata a infiammazione, stress ossidativo e altri fattori connessi alla funzione cognitiva”. Camminare non è un’attività automatica, aggiungono i ricercatori, perché “richiede una coordinazione senza interruzioni di diversi sistemi neurologici che includono attività motorie, sensoriali e cerebellari”.
 
“Poiché uno studio clinico randomizzato su andatura e funzione cognitiva potrebbe non essere fattibile per considerazioni pratiche – concludono i ricercatori – sono necessari studi di coorte ben concepiti, su larga scala e prospettici per determinare i valori soglia specificati in base a età, sesso e popolazione per l’andatura, al fine di potenziare l’efficacia ed efficienza di questo indicatore precoce di deterioramento cognitivo e demenza”.

Fonte: Journal of Gerontology: Medical Sciences 2016

Reuters Staff

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science) 

16 gennaio 2017
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Scienza e Farmaci

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale e operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy