Asma. Il test al mannitolo può dare falsi positivi
di Marilynn Larkin
L’alert arriva dall’Australia e precisamente da Graham Hall, del Telethon Kids Institute di Perth, Australia. Il clinico invita a un’interpretazione cauta dei risultati del test quando non viene effettuato in una struttura ospedaliera. “È molto importante considerare il quadro clinico generale quando si diagnostica l’asma e non fare affidamento esclusivamente al test con il mannitolo”.
19 DIC -
(Reuters Health) – Nonostante sia sempre più utilizzato, non ci si dovrebbe affidare al solo test di stimolazione con mannitolo per diagnosticare l’asma in giovani asintomatici. L’alert arriva dall’Australia e precisamente da
Graham Hall, del Telethon Kids Institute di Perth, Australia. Il clinico invita a un’interpretazione cauta dei risultati del test quando non viene effettuato in una struttura ospedaliera.“Abbiamo riscontrato che quando il test con il mannitolo veniva effettuato in coloro che presentavano sintomi suggerenti asma – hanno detto i ricercatori del Telethon kids Insitute – vi era un’elevata correlazione tra test positivo e diagnosi di asma; tuttavia, quando il test veniva effettuato sulla popolazione generale, non si associava più in maniera molto elevata a una diagnosi di asma. È molto importante considerare il quadro clinico generale quando si diagnostica l’asma e non fare affidamento esclusivamente al test con il mannitolo”.
I ricercatori autraliani sono arrivati a questa conclusione dopo aver analizzato i dati dei partecipanti al Western Australian Pregnancy Cohort (Raine) Study ancora coinvolti nello studio alla visita di controllo del ventiduesimo anno. Come riportato su Respirology online il 5 dicembre, 772 giovani ambosessi (età media 22 anni) sono stati sottoposti a un test di stimolazione con mannitolo e a un prick test e hanno completato un questionario sulla salute respiratoria. I 148 partecipanti che avevano riportato respiro sibilante l’anno precedente sono stati inclusi in un’analisi di sottogruppo. All’interno della popolazione generale, il 10% dei soggetti presentava asma.
Tali soggetti avevano molte più probabilità di risultare positivi al test di stimolazione con mannitolo (P=<0,001) e una prevalenza significativamente superiore di sensibilizzazione agli acari della polvere e al polline dell’erba rispetto a coloro che non soffrivano di asma (P=<0,001). Nel sottogruppo con respiro sibilante, il 52% dei participanti era asmatico e aveva molta più probabilità di risultare positivo al test di stimolazione con mannitolo (P=<0,014) e di aver usato corticosteroidi inalati l’anno precedente rispetto ai soggetti non colpiti dalla patologia (P<=0,001).
Ulteriori analisi hanno mostrato che la responsività al mannitolo presentava bassa sensibilità (19%) e alta specificità (97%) per rilevare l’asma in tutta la coorte, con un valore predittivo positivo (PPV) del 45% e un valore predittivo negativo (NPV) del 92%. Nel sottogruppo con respiro sibilante, sensitività (19%) e specificità (94%) sono risultati simili a quelle dell’intera coorte, ma il PPV è salito al 79% e l’NPV è sceso al 52%.
“I nostri risultati supportano l’alta specificità e il buon PPV precedentemente riportati per il test della stimolazione con mannitolo in popolazioni con respiro sibilante sintomatico”, concludono gli autori, “ed evidenziano la necessità di cautela nell’interpretazione dei risultati del test in popolazioni non cliniche”.
Fonte: Respirology 2016
Marilynn Larkin
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
19 dicembre 2016
© Riproduzione riservata
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