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Scaccabarozzi (Farmindustria): “Troppe discriminazioni verso il farmaco"


Come d'abitudine la prima intervista del neo presidente viene affidata alle colonne del giornale di "casa". Ed è infatti sul Sole 24 Ore di oggi che possiamo leggere lo Scaccabarozzi pensiero. E l'incipit è tutt'altro che morbido: "Ci aspettiamo che non ci siano più discriminazioni nei nostri confronti. Penso ai tetti di spesa che abbiamo solo noi, ai tagli ripetuti e al mancato rispetto dei principi della competitività".

23 GIU - “Siamo l’impresa innovativa per antonomasia, lo vantiamo e ne andiamo orgogliosi”. Il neo presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, ha l’intenzione di ribadirlo e rivendicarlo nel corso del suo mandato, chiedendo “con forza che sia riconosciuta la nostra capacità di esportare, che è un primato assoluto nel panorama industriale nazionale” e “che non ci siano più discriminazioni nei nostri confronti”, come quelle finora avute con “i tetti di spesa, che solo noi abbiamo in sanità”, con “i tagli ripetuti”, con la “burocrazia”, con l'“instabilità regolatoria” e il “mancato rispetto dei principi fondamentali di fondo della competitività industriale, come la tutela del marchio e della proprietà intellettuale”.
Per questo Scaccabarozzi pensa che il farmaco “non debba essere al centro della prossima manovra e auspichiamo che non accadrà”. Sarebbe “un’altra penalizzazione. Non più sopportabile anche per chi, nonostante tutto, in questi anni ha cercato di resistere e di continuare a credere in questo Paese”.

Le sfide e gli obiettivi che Scaccabarozzi intende affrontare sono descritte nella prima intervista che il neo presidente di Farmindustria, eletto ieri con il 90% dei voti, ha rilasciato al Sole 24 Ore. Incoraggiato da “una squadra coesa e compatta” e dalle due “forti” vice presidenze di Daniel Lapeyer ed Emilio Stefanelli, che “mi affiancheranno con deleghe molto ampie per la governance politica e per la direzione politica dell’associazione”. “Abbiamo davanti due grandi sfide – racconta Scaccabarozzi al Sole 24 Ore -, l'una legata all'altra: la sostenibilità della spesa sanitaria, e non solo di quella farmaceutica come da troppo tempo avviene, in uno Stato federalista. Poi, è chiaro, dentro queste sfide c'è tutto quanto riguarda più direttamente l'industria, la sua capacità di produrre e di innovare”.

Sfide da affrontare in un contesto che “ha sempre penalizzato il settore farmaceutico” e che dovrà fare i conti con una governance sempre più territoriale, “come impongo gli scenari che abbiamo davanti con le Regioni, che in uno Stato federalista avranno un ruolo sempre più decisivo”. Per il neo presidente di Farmindustria, oggi per le imprese del farmaco “ci sono delle opportunità, ma solo se realmente c’è il valore di riconoscere al nostro settore il valore che esprime e che rappresenta”. Un aspetto, questo, che il precedente presidente di Farmindustria, Sergio Dompé, “ha fatto moltissimo per valorizzare”, afferma Scaccabarozzi aggiunge che la sua sarà una presidenza nel segno della “continuità con la presidenza precedente, che ha portato l’associazione a livelli di conoscenza, di presenza e di rispettabilità assoluti”.
 

23 giugno 2011
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