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Scoperta italiana: una proteina può arrestare il cancro


Ricercatori del San Raffaele e dell’IFOM-IEO di Milano e dell’Università del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro” confermano il ruolo di eIF6, una proteina conosciuta da tempo: modulando la sua attività si può ridurre la crescita tumorale.

14 GIU - Si chiama eIF6 ed è una delle proteine più conservate nella catena evolutiva: la si trova nell’uomo e giù, a scorrere, fino ad arrivare ai lieviti. La presenza costante di eIF6 è connessa al ruolo fondamentale che essa svolge. È coinvolta nella produzione dei ribosomi, cioè gli apparati che sintetizzano le proteine, e nella “gestione” di un loro uso efficiente.Ora, da uno studio condotto da ricercatori dell’Istituto San Raffaele di Milano, in collaborazione con IFOM-IEO di Milano e l’Università del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”, emerge che la modulazione di eIF6 determina la riduzione della crescita tumorale, dal momento che è fondamentale per la crescita delle cellule tumorali. Lo studio è stato pubblicato su Cancer Cell e potrebbe avere in futuro importanti ripercussioni cliniche giacché apre la strada alla messa a punto di composti che, agendo sull’attività di eIF6, potrebbero portare riduzione dell’oncogenesi.
Il nesso tra eIF6 non è nuovo. Da tempo i ricercatori hanno dimostrato che è molto abbondante nelle cellule tumorali tumori e che gioca un ruolo importante nella trasformazione da cellula normale a cellula neoplastica.Nello studio, il team ha verificato gli effetti della modulazione della proteina su un modello murino di linfoma. Il gruppo ha innanzitutto osservato che i livelli di eIF6 raddoppiano durante il processo di trasformazione tumorale di cellule precursori dei linfociti B in cellule di linfoma. Poi hanno dimostrato che la riduzione del 50 per cento dei livelli di eIF6 in modelli murini di linfomi, raddoppiava la sopravvivenza degli animali, senza generare effetti negativi secondari. In più, hanno rilevato che l’attivazione della proteina eIF6 avviene attraverso la modificazione di una parte specifica di eEF6 conosciuta come Serina 235. Inibendo alcune modificazioni di Serina 235 viene ridotta l’attività della proteina, con la conseguente inibizione del processo di crescita cellulare e dell’ oncogenesi.

14 giugno 2011
© Riproduzione riservata

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