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Vaccini. In gravidanza quello contro l’influenza evita morte neonatale

di Lisa Rapaport

Arriva dall'Australia uno studio che correla la riduzione delle morti fetali alla somministrazione del vaccino antinfluenzale nelle gestanti. Le donne vaccinate hanno il 51% in meno di probabilità di partorire un bambino morto.

18 APR - (Reuters Health) – Secondo uno studio australiano pubblicato sul Clinical Infectious Diseases la probabilità di dare alla luce un bambino morto diminuisce nelle donne che hanno assunto il vaccino contro l’influenza durante la gravidanza. I ricercatori hanno esaminato i dati relativi a circa 53.000 gestanti non vaccinate e quasi 5.100 che avevano assunto il vaccino antinfluenzale. In base ai risultati dello studio le donne vaccinate hanno presentato il 51% in meno di probabilità di partorire un bambino morto.
 
Il rischio di mortalità neonatale registrato in questo lavoro é stato di 6,5 decessi ogni 1.000 nascite. Secondo l’autore dello studio Annette Regan – Western Australia Department of Health e University of Western Australia in Perth, “le donne in gravidanza devono essere rassicurate sul fatto che il vaccino antinfluenzale non aumenta i rischi per il nascituro e può ridurre il rischio di morte neonatale”. Il motivo alla base di questa protezione non è ancora stato chiarito. “Poiché l’influenza durante la gravidanza è associata con la morte fetale, tuttavia, è probabile che l’inoculazione del vaccino agisca riducendo le infezioni nella madre”. Si sa infatti che le gestanti con influenza hanno rischio aumentato di parto pre-termine, nascita prematura e, in casi più gravi (particolarmente nel primo trimestre), difetti alla nascita. È importante sottolineare che le gestanti non dovrebbero assumere il vaccino per via inalatoria, ma solo tramite iniezione.

Lo studio
Regan e i colleghi hanno esaminato i dati su 58.000 nascite tra aprile 2012 e dicembre 2013, registrando come morti neonatali quelle occorse dopo la ventesima settimana. Nel complesso circa il 9% delle partecipanti è stata vaccinata mentre era in dolce attesa. Le donne che hanno mostrato più alta probabilità di contrarre l’influenza sono risultate quelle con età maggiore e più ricche, con problemi di salute o complicazioni quali pre eclampsia o diabete gestazionale. Quasi la metà delle donne vaccinate ha ottenuto l’inoculo durante il secondo trimestre di gravidanza, mentre circa il 19% ha ricevuto la vaccinazione prima e il 36% tardivamente.

I ricercatori hanno registrato un tasso di mortalità neonatale pari a 5 feti ogni 100.000 nel gruppo delle non vaccinate rispetto a 3 ogni 100.000 in quello delle vaccinate. La più grande riduzione di bambini nati morti si è registrata per quelli partoriti subito dopo la fine della stagione influenzale, quando alla vaccinazioni nelle madri è stata correlata una probabilità ridotta del 67% di morte fetale.

Fonte: Clin Infect Dis 2016

Lisa Rapaport

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science) 

18 aprile 2016
© Riproduzione riservata

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