Il microbiota intestinale, una “centrale del benessere”. Tutte le novità sui probiotici al Simposio internazionale Yakult
Giunto alla sua ottava edizione, quest'anno il simposio ha rivolto particolare attenzione a come una condizione di equilibrio della popolazione microbica intestinale possa rivelarsi di grande importanza sotto diversi aspetti. Favorisce, infatti, una condizione di salute cardiovascolare e mentale, e contribuisce a un’adeguata risposta sia verso agenti patogeni sia in caso di allergeni.
27 APR - Si è da poco conclusa a Berlino l’ottava edizione del Simposio Internazionale Yakult, in cui esperti su microbiota e probiotici provenienti da tutto il mondo si sono confrontati sulle più recenti evidenze cliniche e scientifiche sul tema “Probiotici, un approccio proattivo alla salute”. L’Italia è stata rappresentata da
Mauro Serafini, Direttore del Laboratorio di alimenti funzionali e prevenzione stress metabolico presso il Centro per la ricerca sugli alimenti e la nutrizione di Roma, e da
Marcella Reale, docente di patologia generale presso la facoltà di Medicina dell’Università di Chieti-Pescara.
Il Simposio Yakult ha rivolto particolare attenzione a come una condizione di equilibrio della popolazione microbica intestinale possa rivelarsi di grande importanza anche per funzioni diverse da quelle strettamente intestinali. Le evidenze più recenti mostrano infatti che il microbiota intestinale agisce come un organo a sé stante, che è localizzato nell’intestino ma non limita i suoi effetti a questo distretto. Come una “centrale del benessere”, infatti, un suo stato di equilibrio favorisce a sua volta una condizione di buona salute cardiovascolare e mentale, e contribuisce a un’adeguata risposta del nostro organismo sia verso agenti patogeni sia in caso di allergeni.
L’utilizzo di probiotici, il cui ruolo è proprio favorire l’equilibrio del microbiota intestinale, può quindi avere un effetto positivo sul nostro sistema cardiovascolare, sulla nostra funzione immunitaria e persino sul nostro cervello, con un’azione specifica che varia a seconda del ceppo utilizzato. “La chiave dell’effetto positivo dei probiotici è spesso l’infiammazione - dichiara Mauro Serafini, Direttore del Laboratorio di alimenti funzionali e prevenzione stress metabolico presso il Centro per la ricerca sugli alimenti e la nutrizione di Roma -. Obesità, diabete, aterosclerosi sono tutte malattie, spesso connesse tra di loro, che originano da un stato di infiammazione cronica silente, correlato a sua volta a un microbiota intestinale alterato. I probiotici possono avere un ruolo nella prevenzione e, in alcuni casi, nella cura di queste malattie perché favoriscono una condizione di equilibrio della popolazione microbica e una riduzione degli stati infiammatori alla base della loro genesi”.
Anche il manifestarsi di una reazione allergica è conseguente a un processo di infiammazione subclinica. Da quest’anno, dopo un lungo lavoro di validazione, le nuove linee guida internazionali della World Allergy Organization per la prevenzione delle allergie raccomandano l’uso dei probiotici come possibile strumento di prevenzione nei soggetti più a rischio.
Probiotici e cuore: diabete, obesità e rischio cardiovascolare
Un eccesso di grassi e zuccheri genera nel nostro organismo uno stato di infiammazione cronica, che può portare a obesità, diabete e problemi al cuore. Spiega Serafini: “Sicuramente il consumo di frutta e verdura ad ogni pasto rappresenta un valido aiuto. I vegetali sono una fonte preziosa di molecole antiossidanti disponibili. E non dimentichiamoci dei probiotici: l’assunzione di ceppi specifici può avere effetti protettivi da questi rischi”.
Probiotici e allergie
Stile di vita e fattori ambientali giocano un grande ruolo nella malattia allergica, che in Italia, secondo i più recenti dati Istat, colpisce 1 italiano su 10 ed è la terza causa di malattia cronica dopo ipertensione e problemi articolari. E lo fanno anche attraverso la modificazione del microbiota intestinale che, a sua volta, può determinare la risposta immunitaria anomala da cui scaturisce la reazione allergica.Nel suo recente lavoro, la World Allergology Organization spiega che probiotici specifici consumati con regolarità influiscono positivamente sul microbiota e, attraverso di esso, su tolleranza immunitaria e infiammazione, processi alla base delle allergie.
Probiotici e cervello: strategia psicobiotica per la gestione di ansia e stress
“Agire di pancia”, “ridere di pancia”: modi di dire o scienza? La ricerca degli ultimi anni suggerisce la seconda risposta: il legame tra intestino e cervello è una realtà scientificamente assodata e il dialogo tra questi due organi trova spiegazioni più chiare e approfondite anno dopo anno.“L’intestino è un “secondo cervello - dichiara
John Cryan, docente di Neuroscienze allo University College di Cork in Irlanda - e il nostro stato mentale è quindi legato al nostro stato intestinale: il microbiota produce infatti dei neurotrasmettitori che agiscono a livello cerebrale attraverso il nervo vago, influenzando il nostro benessere mentale”.L’uso di probiotici specifici può quindi costituire una nuova chiave per la gestione di stress e ansia, in una strategia che Cryan definisce “psicobiotica”.
Probiotici e funzione immunitaria: il caso di pazienti HIV
Un approccio più strettamente clinico quello della professoressa Marcella Reale, che ha rivolto la sua attenzione sugli effetti dell’assunzione di probiotici da parte di pazienti HIV, sulla base del fatto che questi pazienti mostrano in genere uno stato di disequilibrio a livello proprio del microbiota intestinale.Anche in questo caso i risultati presentati al simposio mostrano un miglioramento dei marker immunologici di progressione della malattia. “Questi risultati – commenta Marcella Reale - ci forniscono dati preliminari per poter valutare come la somministrazione di un probiotico specifico in associazione con antivirali possa migliorare la funzione immunitaria di pazienti HIV in terapia farmacologica. Sono naturalmente necessari studi più ampi per poter confermare queste prime indicazioni”.
Il benessere secondo Yakult
“Un intestino sano porta ad una vita più lunga e più sana”: è questo uno dei pilastri della filosofia di
Minoru Shirota, microbiologo e ricercatore della Facoltà di Medicina dell’Università di Kyoto che quasi 80 anni fa scoprì un particolare fermento lattico - chiamato Lactobacillus casei Shirota (LcS) in suo onore - tanto forte da resistere ai succhi gastrici e giungere vivo nell’intestino, favorendo così l’equilibrio della flora intestinale. Yakult è impegnata a 360 gradi in iniziative che promuovono il benessere e la diffusione dei corretti stili di vita. Per questo Yakult Italia realizza campagne educazionali rivolte ai consumatori (come Casa Benessere Yakult e Colazione&Benessere), sponsorizza importanti eventi sportivi (nell’ambito della corsa e del nuoto) e culturali e supporta la realizzazione di iniziative socialmente utili. Dal 2009 Yakult è partner del Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano con un laboratorio interattivo dedicato all’alimentazione ‘I.LAB Alimentazione’. Oggi Yakult è presente in 33 paesi al mondo ed è bevuto ogni giorno da oltre 30 milioni di persone.
27 aprile 2015
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