Diabete/4. Per prevenirlo potrebbe essere utile vaccino per l'epatite B
di Maria Rita Montebelli
I risultati di un’analisi su una corte di soggetti dello studio NHANES suggeriscono che la vaccinazione contro l’epatite B potrebbe esercitare un effetto preventivo sulla comparsa di diabete di tipo 2. Un trial di intervento dovrà adesso validare quest’ipotesi
18 GIU - E se il vaccino contro l’epatite B aiutasse a prevenire il diabete? E’ l’intrigante ipotesi suggerita da uno studio presentato al congresso dell’
American Diabetes Association a San Francisco, che ha preso in esame i dati relativi ad oltre 7 mila soggetti senza storia di diabete, facenti parte dello studio NHANES (
National Health and Nutrition Examination Survey), negli anni dal 2005 al 2010.
L’analisi condotta su oltre 1.400 soggetti senza diabete all’inizio dell’osservazione e vaccinati contro l’epatite B, ha rilevato che il loro rischio di sviluppare diabete negli anni successivi, appariva ridotto del 52% rispetto ai non vaccinati. “Questo studio – commenta il dottor
Ken C. Chiu, Dipartimento di diabete, endocrinologia e metabolismo, presso il Beckman
Research Institute, Duarte, (California) e primo autore della ricerca presentata all’ADA – dimostra che le persone vaccinate contro l’epatite B sono meno a rischio di sviluppare diabete. E’ un’ipotesi molto suggestiva, perché un solo vaccino consentirebbe di prevenire l’infezione da epatite B e di abbattere il rischio di diabete del 50%; ma naturalmente è un’ipotesi tutta da verificare.
“I tempi sono maturi – sostiene il dottor
Chiu - per progettare uno studio di intervento che possa validare questa ipotesi. Nella patogenesi del diabete sono state implicate da tempo anche delle patologie infettive; tra l’altro, l’associazione tra diabete ed epatite C è ben nota da tempo; i soggetti con infezione da HCV presentano insulino-resistenza e questo potrebbe giocare un ruolo patogenetico nella comparsa di diabete. La presenza del virus dell’HCV nelle cellule beta-pancreatiche inoltre, si associa ad alterazioni morfo-strutturali delle stesse e a disfunzione beta-cellulare. Finora tuttavia non era stata segnalata alcuna relazione tra HBV e diabete”.
I ricercatori californiani hanno dunque deciso di esplorare questa eventuale associazione, andando ad analizzare i dati NHANES, relativi a soggetti dei quali si disponesse di informazioni sia sui livelli di glicemia a digiuno, che sullo stato di infezione da epatite B; dall’analisi sono state escluse le persone con diabete già diagnosticato e sono stati considerati solo i soggetti con positività all’anti-HBs, ma negativi all’anti-HBc (cioè i vaccinati, ma non gli infetti). In questo modo è stato possibile selezionare, su 7142 persone normoglicemiche, 1412 soggetti senza storia di diabete e vaccinati contro l’HBV. Nel corso del
follow up, hanno sviluppato diabete 16 soggetti (1,13%) nel gruppo del vaccinati e 325 (5,67%) persone nel gruppo dei non vaccinati, che starebbe ad indicare una differenza dell’81%.
Anche dopo aver aggiustato i risultati per una serie di variabili, compresi genere, età, BMI (tra i vaccinati c’erano molte donne giovani e magre), abitudine al fumo, livello di attività fisica, razza, l’effetto protettivo della vaccinazione rimaneva ancora molto elevato, con un OR di 0,48, cioè una differenza del 52% nel rischio di sviluppare diabete.
Maria Rita Montebelli
18 giugno 2014
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