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Parto pretermine. Un test potrebbe aiutare a capire se sta realmente per avere inizio

di Viola Rita

Con una sensibilità del 70%, un test ematico è stato in grado di predire, in un gruppo di donne con segnali di parto pretemine (PTPL), se il parto stesse effettivamente per avere luogo. Infatti, gli scienziati stimano che solo il 5% delle donne ammesse in ospedale con PTPL stiano realmente per partorire. Lo studio su Plos One

24 MAG - Predire se, in presenza di segnali di parto prematuro, la nascita del bambino è davvero imminente: in futuro potrebbe forse diventare realtà grazie ad un particolare esame del sangue, studiato da un gruppo di ricercatori del Lunenfeld-Tanenbaum Research Institute del Mount Sinai Hospital, a Toronto in Canada, insieme ad altri Istituti e Università. Dall’analisi dell’espressione genica mediante microarray, questo test è riuscito a stabilire, con una sensibilità del 70%, quali donne con segnali di parto pretermine (PTPL), in un gruppo di circa 150 partecipanti allo studio, stessero realmente per partorire.
In generale, infatti, i ricercatori riferiscono che soltanto il 5% delle donne ospedalizzate con tali segnali stiano effettivamente per dare alla luce un bambino. Il risultato dello studio è stato pubblicato sulla rivista open-source Plos One.
 
“Molte persone vengono ospedalizzate anche se non necessario”, spiega il Professor Stephen Lye dell’Istituto canadese, tra gli autori del paper. “Vogliamo sviluppare un test che sia in grado di differenziare tra i veri e i ‘falsi’ casi di parto, cosìcchè le donne che sono sul punto di partorire possano ricevere le cure mediche appropriate, mentre le donne che non stanno per affrontare il parto possano ricevere cure di supporto ed essere poi dimesse”.    
Secondo i ricercatori, infatti, i test attuali per la diagnosi della presenza di parto pretermine (test della fibronectina fetale) in alcuni casi possono essere facilmente influenzati da fattori esterni e fornire falsi positivi.
 
In questo caso, gli scienziati hanno preso in considerazione 154 donne, analizzando profili di espressione genica mediante tecnica di microarray, in un tempo di 48 ore dall’ammissione in ospedale con PTPL: l’obiettivo di questa analisi era quello di individuare l’espressione dei geni associati a un parto pretermine spontaneo (sPTB) all’interno della finestra temporale di due giorni. L’analisi mediante microarry è stata anche confrontata con il test della fibronectina fetale, effettuata su circa 60 delle donne prese in considerazione nello studio.
 
In base ai risultati riferiti dai ricercatori, un set di nove geni, associati ai risultati sul sangue, potrebbero essere determinanti, nel 70% dei casi, per stabilire se il parto sta effettivamente per avere inizio (sensibilità 70,8%, specificità 75,5%). I tre geni su cui si focalizza la discussione degli scienziati sono DHHC19, HPGD and GPR84.
“Questo nuovo test evidenzia i vantaggi di un esame basato sul sangueper predire un parto pretermine spontaneo, analisi che può essere eseguita su tutte le donne e come parte di un’analisi del sangue di routine”, concludono gli scienziati.
 
Viola Rita

24 maggio 2014
© Riproduzione riservata

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