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Spesa farmaceutica Ssn. Farmacia e territorio: più ricette e ticket, ma la spesa cala. Ospedale: solo tre regioni non sfondano il tetto

di Gennaro Barbieri

Pubblicato il rapporto Aifa per il 2013. Coninua il calo della spesa territoriale. Ma il ticket aumenta. Mentre in ospedale la spesa continua a crescere e solo Sicilia, Valle d'Aosta e Provincia Autonoma di Bolzano hanno rispettato il tetto del 3,5%. A livello complessivo il maggiore sfondamento per Puglia e Lazio. IL RAPPORTO AIFA.

05 MAG - Nel corso del 2013 in Italia la spesa farmaceutica ha raggiunto complessivamente quota 16 miliardi e 630 milioni, registrando uno scostamento totale di quasi 828 milioni rispetto al tetto del 14,85%. Il disavanzo nei confronti della soglia fissata è dovuto quasi interamente alla spesa ospedaliera (oltre 765 milioni) e in misura nettamente inferiore a quella territoriale (poco meno di 63 milioni). E’ quanto emerge dal monitoraggio a consuntivo sul 2013 effettuato dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa).

Spesa farmaceutica ospedaliera: solo tre Regioni rispettano il tetto di spesa
Sicilia, Valle D’Aosta e la Provincia Autonoma di Bolzano hanno rispettato il limite del 3,5% assegnato a ciascuna area, tenendosi sotto la soglia rispettivamente di 5 mln, 1mln e 694mila euro. Per tutte le altre regioni arriva una bocciatura che riguarda in particolar modo Toscana (115 milioni) e Puglia (114 milioni). A metà strada si colloca il Molise che manca l’obiettivo per poco più di 2 mln. In termini complessivi la spesa farmaceutica ospedaliera italiana raggiunge quota 4 miliardi e 489 milioni.

Spesa farmaceutica territoriale: sono di più le Regioni diligenti
In questo caso il tetto fissato è del 3,5% per regione e sono in nove a non rispettarlo. La più negligente è la Sicilia che si discosta di quasi 144 mln, a seguire Lazio e Campania che mancano l’obiettivo rispettivamente di 132 e 130 mln. La Lombardia è invece quella che si mantiene sotto la soglia con il maggior distacco (164,6 mln), a ruota Emilia Romagna (123 mln) e Veneto (119 mln). Il computo su scala nazionale evidenzia una spesa farmaceutica territoriale pari a 12 mld e 140 mln.

Il dato aggregato: maglia nera per Puglia e Lazio
Sommando i due livelli, ospedaliero e territoriale, lo sforamento più marcato rispetto al parametro complessivo del 14,85% riguarda la Puglia (114 mln), poi Lazio (193), Campania (148,3), Sicilia (138,6) e Sardegna (111,7). Sotto il tetto, invece, primeggia la Lombardia (- 104 mln) che precede Veneto (- 81), Emilia Romagna (- 35), P.A di Trento (- 21) e di Bolzano (- 19), Valle d’Aosta (- 3).

In flessione la spesa in farmacia
Nel 2013 la spesa farmaceutica convenzionata ha segnato complessivamente 8,86 miliardi, evidenziando una diminuzione di 122,5 milioni rispetto al 2012, pari a -1,4%. Ai due estremi della forbice si posizionano Marche e Sardegna: nella prima emerge una crescita del +2,4%, nella seconda una contrazione del -7,4%. Segno positivo anche per Puglia, Campania, Lazio, Abruzzo e Umbria: nessuna, comunque, mostra una crescita superiore all’1%. Da segnalare poi il calo dei consumi in Emilia Romagna (-3,7%) e in Sicilia (-3,1%).

Cresce il numero di ricette
Nel 2013 ne sono state prescritte 607,8 milioni, cioè 15,2 mln in più rispetto all’anno precedente (+2,6%). L’aumento, che accomuna tutte le regioni italiane, è stato trainato da Marche (+3,9%), Campania (+3,8%) e Puglia (+3,7%). Le uniche due realtà a mostrare un aumento inferiore all’1% sono Basilicata (0,8%) e Liguria (0,5%).

In aumento anche i ticket
L’Aifa precisa che questa voce include la spesa sostenuta dal cittadino per ogni forma di compartecipazione a suo carico, per l’acquisizione di medicinali erogati in regime di assistenza convenzionata. In questo caso la spesa si attesta a 1,436 mld, determinando un aumento di 30 milioni nel confronto con il 2012, pari a un +2,1%. La forbice è molto ampia dato che si passa dal +12,2% della Basilicata al -1,7% della Provincia Autonoma di Trento. Espansione notevole per la Toscana (+6,6%), mentre anche Campania, Abruzzo, Lazio e Marche oltrepassano il 3%. 
 
Gennaro Barbieri

05 maggio 2014
© Riproduzione riservata

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