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Industria del farmaco. Sul web "non tira"


Lo rileva un'indagine pubblicata su “AboutPharma and Medical Devices”. Rispetto ad altri comparti la farmaceutica sembra aver poco appeal tra i frequentatori del web. E tra chi lo fa 1 su 4 è critico. La Pfizer è l'azienda più cercata sui motori di ricerca ma conquista solo un indice pari a 2 su 100 contro brand come Samsung (88) e Ikea (41). 

04 SET - È un rapporto difficile quello tra gli internauti italiani e le imprese del farmaco e dei Medical Device. Se ne parla meno che di altri comparti industriali e, a volte, se ne parla male. Almeno questo è quanto emerge dall’indagine svolta tra gennaio e giugno 2013 dal mensile AboutPharma and Medical Devices in collaborazione con Netscreening, società specializzata nelle analisi di web reputation.

L’indagine ha scavato tra blog, social network, conversazioni sui Forum e search sui principali motori di ricerca (nel dettaglio è stato messo sotto la lente il traffico online, generato in Italia, riguardante 70 aziende farmaceutiche italiane e straniere, e i principali produttori di dispositivi medici, selezionandone una quarantina tra quelli che presentavano la maggiore significatività statistica) e ha rilevato che il web di casa nostra non mostra particolare affezione né per i produttori di farmaci né per le aziende di Medical Device.

Dall’analisi risulta che in rete si dialoga di farmaci e dispositivi medici con atteggiamento per lo più neutro e distaccato (64%), ma chi manifesta emozioni più definite, non sembra provare grande affezione verso i produttori di farmaci: le manifestazioni di “sentimento negativo” si attestano al 27,6%. Meno “indigesto” il mondo dei dispositivi, con il 76,7% delle discussioni dal tono neutro e un sostanziale pareggio fra  giudizi negativi e positivi (rispettivamente 13,25% e 10,05%).

Con riguardo ai singoli brand, Pfizer guida la classifica della presenza sul web, con 4.578 discussioni (seguono Bayer e Novartis, notevolmente distanziate); Baxter si aggiudica il primo posto tra le aziende di Medical Device, “ma – sottolineano gli analisti - bisogna tener presente che produce anche farmaci e l’indagine sulla ricorrenza del marchio non può tener conto della doppia veste produttiva”.

Dall’analisi emerge inoltre che determinati fatti specifici (uno scandalo internazionale, un’azione della magistratura oppure un “caso” terapeutico) hanno una forte capacità di incidere negativamente sulla percezione di brand, determinando così in molti casi una reputazione negativa dell’azienda in questione.

Nel confronto con le imprese di altri comparti, infine, dall’indagine è emerso che fatto cento il valore attribuito alle tendenze di ricerca dedicate al sistema industriale nel suo complesso, l’azienda Pharma che totalizza più “search” (Pfizer) è ben ultima, con indice 2, dietro a brand quali Samsung (88), Ikea (41), Fiat (28) e Kinder (4). “Il tutto – concludono gli analisti - a dimostrazione che il posizionamento delle aziende del farmaco nei dibattiti on-line è poco significativo se confrontato con altri segmenti merceologici”.
 

04 settembre 2013
© Riproduzione riservata

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