Alzheimer. Arriva il farmaco capace di ripristinare le connessioni cerebrali
E' un mix di due sostanze, la memantina e la nitroglicerina e sui topi ottenuti risultati strabilianti. Il duo riporta il numero di sinapsi a livello normale in pochi mesi e i primi effetti si notano già a partire dalle prime ore. Anche nel caso di una fase di malattia in cui sono già comparse le placche cerebrali.
19 GIU - Potrebbe trattarsi del primo farmaco sperimentale al mondo capace di stimolare la creazione di nuove sinapsi perse a causa della malattia di Alzheimer: è stato sviluppato dai ricercatori del Sanford-Burnham Medical Research Institute, si chiama NitroMemantina e si tratta di un mix di medicinali approvati dall’Fda per fermare la cascata di eventi distruttivi nel cervello che distrugge le connessioni tra neuroni e porta a perdita di memoria e declino cognitivo.
Per verificare gli effetti del mix di sostanze, Stuart A. Lipton e il suo team del centro statunitense hanno studiato dieci anni, giungendo però a questa conclusione incredibile: insieme memantina, molecola attiva contro le forme lievi e moderate dell'Alzheimer approvata nel 2003, e nitroglicerina, usata comunemente contro i dolori al petto e l'angina, sono efficaci nel risanare le connessioni perdute per la malattia, anche nel caso che siano già presenti placche beta-amiloidi. “Il che vuol dire che il farmaco potrebbe essere efficace non solo sulla malattia a uno stadio precoce, ma anche leggermente dopo”, ha spiegato il ricercatore. “Ciò è molto interessante visto che finora tutti i metodi di trattamento si applicano solo quando la malattia è a uno stadio primordiale”.
Per ora il risultato è stato ottenuto solo su modello animale e su colture di cellule cerebrali umane ottenute in laboratorio a partire da cellule staminali, sui quali sono stati testati 37 derivati della combinazione di farmaci, prima di trovare il giusto mix. “Se l’abilità della memantina di proteggere le sinapsi è piuttosto limitata, quella della nitromemantina è stupefacente”, ha spiegato Lipton. “Sui topi il farmaco riesce a riportare il numero di sinapsi a quello normale nel giro di qualche mese di trattamenti, e i primi risultati si notano già a partire dalle prime ore”.
19 giugno 2013
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