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Mercoledì 19 GIUGNO 2013
Alzheimer. Arriva il farmaco capace di ripristinare le connessioni cerebrali

E' un mix di due sostanze, la memantina e la nitroglicerina e sui topi ottenuti risultati strabilianti. Il duo riporta il numero di sinapsi a livello normale in pochi mesi  e i primi effetti si notano già a partire dalle prime ore. Anche nel caso di una fase di malattia in cui sono già comparse le placche cerebrali.

Potrebbe trattarsi del primo farmaco sperimentale al mondo capace di stimolare la creazione di nuove sinapsi perse a causa della malattia di Alzheimer: è stato sviluppato dai ricercatori del Sanford-Burnham Medical Research Institute, si chiama NitroMemantina e si tratta di un mix di medicinali approvati dall’Fda per fermare la cascata di eventi distruttivi nel cervello che distrugge le connessioni tra neuroni e porta a perdita di memoria e declino cognitivo.
 
Per verificare gli effetti del mix di sostanze, Stuart A. Lipton e il suo team del centro statunitense hanno studiato dieci anni, giungendo però a questa conclusione incredibile: insieme memantina, molecola attiva contro le forme lievi e moderate dell'Alzheimer approvata nel 2003, e nitroglicerina, usata comunemente contro i dolori al petto e l'angina, sono efficaci nel risanare le connessioni perdute per la malattia, anche nel caso che siano già presenti placche beta-amiloidi. “Il che vuol dire che il farmaco potrebbe essere efficace non solo sulla malattia a uno stadio precoce, ma anche leggermente dopo”, ha spiegato il ricercatore. “Ciò è molto interessante visto che finora tutti i metodi di trattamento si applicano solo quando la malattia è a uno stadio primordiale”.
Per ora il risultato è stato ottenuto solo su modello animale e su colture di cellule cerebrali umane ottenute in laboratorio a partire da cellule staminali, sui quali sono stati testati 37 derivati della combinazione di farmaci, prima di trovare il giusto mix. “Se l’abilità della memantina di proteggere le sinapsi è piuttosto limitata, quella della nitromemantina è stupefacente”, ha spiegato Lipton. “Sui topi il farmaco riesce a riportare il numero di sinapsi a quello normale nel giro di qualche mese di trattamenti, e i primi risultati si notano già a partire dalle prime ore”.

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