L’Oms ha pubblicato la prima Linea guida in assoluto sulla gestione clinica della difterite. Per la gestione clinica della malattia era infatti disponibile solo un protocollo operativo.
Le nuove linee guida affrontano l’uso dell’antitossina difterica (DAT) nel trattamento della difterite. A livello mondiale vi è una carenza di DAT e molti Stati membri hanno chiesto raccomandazioni basate su dati concreti sul suo uso. Includono inoltre anche nuove raccomandazioni sugli antibiotici. Nei pazienti con difterite sospetta o confermata, l’Oms raccomanda l’uso di antibiotici macrolidi (azitromicina, eritromicina) piuttosto che antibiotici penicillina.
“Questa linea guida di pratica clinica è stata rapidamente sviluppata riconoscendo l’aumento globale delle epidemie di difterite – spiega l’Oms – i focolai di difterite in Nigeria, Guinea e nei paesi limitrofi nel 2023 hanno evidenziato l’urgente necessità di linee guida di pratica clinica basate sull’evidenza per il trattamento della difterite. Data la natura sporadica delle epidemie, molti medici nelle regioni colpite non hanno mai gestito la difterite acuta e le sue complicanze correlate. La difterite rimane una malattia trascurata e la vaccinazione è la priorità assoluta. Allo stesso tempo, per i pazienti affetti da difterite, l’accesso agli antibiotici, alla DAT e alle cure di supporto può salvare la vita”.
La difterite respiratoria è causata da ceppi di Corynebacterium diphtheriae che interessano le vie respiratorie superiori (naso e gola) e producono una tossina che provoca nei casi più gravi, la compromissione delle vie aeree e complicazioni sistemiche. La diffusione della tossina nel sangue può colpire il miocardio (cuore), i reni e il sistema nervoso. C. diphtheriae può anche causare infezioni della pelle e delle ferite.
Obiettivi della linea guida sono quindi: fornire raccomandazioni basate sull'evidenza e sensibili al contesto sulle scelte appropriate per la gestione clinica della difterite comprendente l’uso dell’antitossina difterica (DAT) e degli antibiotici; sostenere l’implementazione da parte degli Stati membri dell'Oms delle linee guida basate sull'evidenza. Sensibilizzare la ricerca clinica identificando le lacune conoscitive che limitano la capacità di produrre raccomandazioni con dati basati sull'evidenza.