Medici di famiglia sommersi da richieste di pazienti con sintomi influenzali. “In questo periodo il numero di telefonate e messaggi Whatsapp sono fuori controllo. Questo è legato anche al fatto che quando c'è la tosse, o sintomi respiratori, torna un po' la paura delle complicanze del Covid. I pazienti chiedono di essere indirizzati per la diagnosi che attualmente è legata ad un'offerta privata, con l'auto test, che comunque non ci dà un risultato scientificamente valido, o con il tampone”. Lo spiega all'Adnkronos Salute Silvestro Scotti, segretario generale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg).
La tosse, continua Scotti, “porta alla richiesta, anche superata la fase influenzale, ma con la persistenza del sintomo, di molte visite ambulatoriali e domiciliari. E' il sintomo che più preoccupa, perché i pazienti lo collegano alla possibilità di problemi polmonari. In questi casi il suggerimento è di rispolverale il saturimetro, che è ormai presente in tutte le case, e controllare la saturazione oltre che la febbre. Con una buona saturazione di ossigeno, sopra i 97, e sentendo il proprio medico, ci si può tranquillizzare ed evitare di recarsi in ambulatorio per non allargare i contagi. E per questo il consiglio, quando ci si reca negli ambulatori, è di utilizzare la mascherina”.