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Allergia alla polvere. Ne soffre il 57% degli europei, ma solo il 15% arriva a una diagnosi


La maggior parte, infatti, pensa che si tratti di un raffreddore. Lo rileva un’indagine condotta in Italia, Francia, Germania e Spagna. Per il 67% degli intervistati il disturbo ha un forte impatto sulla vita quotidiana (67%), ma per il 64% è una condizione con cui si può convivere.

30 OTT - I cittadini europei soffrono di allergia agli acari, ma spesso la scambiano per raffreddore. Uno studio pubblicato su EuropeanRespiratoryDisease che ha coinvolto partecipanti da Italia, Francia, Germania e Spagna, ha infatti dimostrato che se i sintomi respiratori tipici della condizione sono molto diffusi, la consapevolezza che potenzialmente questi sono riconducibili all’allergia agli acari è piuttosto bassa. Lo studio è stato presentato nel corso dell’ultimo congresso della EuropeanRespiratory Society, tenutosi a Vienna, e sono stati ottenuti da LT Insight/Global Market Institute per conto di Stallergenes, società biofarmaceutica europea dedicata all’immunoterapia con allergeni.
 
Gli acari della polvere sono infatti tra gli allergeni più comuni, e la sensibilità agli acari è responsabile di circa il 20% di tutte le allergie respiratorie in Europa, che può avere un impatto molto negativo sulle vite dei pazienti che soffrono di questa condizione, che è a tutti gli effetti cronica. Per valutare le conoscenze dei cittadini europei sull’argomento è stato dunque condotto il sondaggio “General public and House Dust Mite Allergy European Survey”, un’indagine online di tipo quantitativo condotta su un campione di circa 4.000 adulti di quattro Paesi europei. La seconda fase dell’indagine è stata completata nell’aprile del 2012 e prevedeva l’intervista di 20 pazienti allergici agli acari.
 
In base ai risultati dell’indagine il 57% di tutta la popolazione intervistata ha dichiarato di aver sperimentato i sintomi classici dell’allergia agli acari della polvere per una parte o per l’intera durata dell’anno. Tra gli intervistati, solo il 15% aveva tuttavia ricevuto una diagnosi di allergia agli acari della polvere da parte di uno specialista, suggerendo una bassa percentuale di diagnosi. Il motivo principale di questa bassa percentuale potrebbe risiedere nel fatto che i sintomi di potenziali allergie respiratorie sono spesso scambiati per i sintomi di un comune raffreddore; la maggior parte degli intervistati ha infatti pensato che i propri sintomi fossero causati dalle temperature basse o mutevoli.
Ciononostante, questi sintomi possono essere molto fastidiosi e avere un impatto negativo sullo stato di salute generale. Un paziente italiano di 57 anni ha descritto l’impatto con queste parole: “Mi sento praticamente esausto. Non riesco più a respirare; è come se avessi un peso che mi opprime il torace.”
 
Inoltre, la maggior parte (71%) riconosce l’impatto e le complicanze cliniche dell’allergia agli acari della polvere, come un rischio di asma, otite e sinusite, e dichiara anche che la malattia ha un forte impatto sulla vita quotidiana (67%). Tuttavia, sono altrettanti ad affermare che l’allergia agli acari della polvere è una condizione con la quale si può convivere (64%).
I risultati del sondaggio dimostrano anche che i pollini rimangono i principali indiziati in termini di allergie respiratorie. La metà degli intervistati considera i pollini la principale causa di allergie respiratorie, mentre gli acari della polvere sono stati citati solo dal 17%. I risultati dell’indagine rivelano inoltre una certa confusione circa l’allergia agli acari, in quanto molti credono ancora che l’allergia specifica sia innescata dalla polvere stessa, mentre l’allergia alla polvere, di fatto, non esiste.
 
Infine, anche il trattamento dell’allergia agli acari sembra essere oggetto di pregiudizi. I partecipanti hanno optato inizialmente per misure di eradicazione: più di 8 persone su 10 ritengono che l’allergia agli acari possa essere risolta evitando l’allergene, cioè mediante misure igieniche. Tutte le opzioni terapeutiche seguono le prime in termini di efficacia, in base ai risultati che hanno anche dimostrato una certa mancanza di informazioni sulle attuali terapie, soprattutto sull’immunoterapia con allergeni, un tipo di trattamento adeguato per i pazienti che soffrono di rinite allergica di grado moderato-grave e l’unico trattamento noto per combattere non solo i sintomi ma anche le cause delle allergie. La maggioranza (59%) degli intervistati ha dichiarato di essere poco o per niente informata sull’immunoterapia con allergeni.
“Questo studio offre una chiara visione della percezione dell’allergia agli acari della polvere” ha commentato Christine Rolland, vice-presidente dell’EFA (EuropeanFederation of Allergy and AirwaysDiseases Patients Associations) e co-autrice della pubblicazione. “I risultati confermano il sostanziale bisogno di una migliore informazione e di una maggiore consapevolezza pubblica per raggiungere milioni di pazienti non diagnosticati e quindi non trattati. Questo è l’unico modo per ridurre il peso di questa malattia debilitante.”

30 ottobre 2012
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