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Vaccinazioni pediatriche. Nel 2021 non è stato raggiunto nessuno dei target. Solo nel Lazio obiettivo centrato per le obbligatorie. L’effetto Covid in un’analisi Gimbe


Il report effettuato analizzando i dati pubblicati dal ministero della Salute ed elaborando un confronto delle coperture vaccinali nel 2020 rispetto al 2019 e nel 2021 rispetto al 2020, al fine di valutare l’impatto della pandemia

02 AGO -

La pandemia COVID-19 ha determinato, negli anni 2020 e 2021, un ritardo rilevante nell’erogazione di servizi e prestazioni sanitarie, in particolare su interventi chirurgici programmati, screening oncologici, visite specialistiche ed esami diagnostici. Ritardo che le Regioni, nonostante i finanziamenti dedicati e la definizione dei Piani Operativi di Recupero con il Ministero della Salute, non sono ancora riuscite a colmare, come documentato da una recente analisi della Fondazione GIMBE. Che ora accende i riflettori sulla altrettanto preoccupante situazione delle vaccinazioni pediatriche.

“Considerato che sulle vaccinazioni pediatriche non è mai stata condotta nessuna analisi sistematica – dichiara Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE – abbiamo realizzato uno studio con l’obiettivo primario di valutare l’impatto della pandemia COVID-19 sulle coperture a 24 mesi delle vaccinazioni obbligatorie e raccomandate”. Analizzando i dati pubblicati dal ministero della Salute è stato effettuato un confronto delle coperture vaccinali nel 2020 rispetto al 2019 e nel 2021 rispetto al 2020 al fine di valutare l’impatto della pandemia COVID-19. Le analisi sono state effettuate sui seguenti vaccini: anti-poliomelite, utilizzato come indicatore rappresentativo per tutti i vaccini contenuti nella formulazione esavalente: anti-poliomielite, anti-difterite, anti-tetano, anti-pertosse, anti-epatite B, anti-haemophilus influenzae B; anti-morbillo, utilizzato come indicatore rappresentativo per tutti i vaccini contenuti nella formulazione trivalente: anti-morbillo, anti-parotite, anti-rosolia; anti-varicella; anti-pneumococco; anti-rotavirus; anti-meningococco B. Non sono state analizzate le coperture relative all’anti-meningococco C e all’anti-meningococco ACWY in quanto la raccolta, trasmissione e reporting dei dati risultano eccessivamente eterogenei tra le Regioni. Per la fascia d’età considerata (24 mesi) sono stati utilizzati i target raccomandati dal Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2017-2019 a partire dal 2019: ≥95% per tutte le vaccinazioni, ad eccezione dell’anti-rotavirus (≥ 75% nel 2019 e ≥ 95% dal 2020).

A livello nazionale nel 2020, rispetto al 2019, si è osservata una riduzione generale delle coperture: anti-meningococco B (-2,68 punti percentuali), anti-morbillo (-1,79 punti percentuali), anti-pneumococco (-1,42 punti percentuali), anti-poliomelite (-0,99 punti percentuali), anti-varicella (-0,22 punti percentuali). In controtendenza, si rileva un netto incremento (+36,65 punti percentuali) per il vaccino anti-rotavirus (Tabella 1).



Vaccinazioni obbligatorie. Il vaccino anti-poliomielite mostra una riduzione della percentuale di vaccinati in 14 Regioni, con un decremento superiore a 2 punti percentuali in Abruzzo, Basilicata, Calabria e Liguria. Tra le Regioni in cui si osserva un incremento, la Valle d’Aosta è l’unica a raggiungere un aumento superiore a 2 punti percentuali. La riduzione delle coperture appare più marcata per la vaccinazione anti-morbillo, dove 18 Regioni mostrano un calo rispetto al 2019, con decrementi superiori a 2 punti percentuali in Abruzzo, Calabria, Liguria, Piemonte e Basilicata; registrano un incremento solo Sardegna (+0,31 punti percentuali), Provincia Autonoma di Bolzano (+1,59 punti percentuali) e Valle d’Aosta (+2,39 punti percentuali). Per la vaccinazione anti-varicella le coperture diminuiscono in 11 Regioni con Abruzzo, Lombardia, Molise e Liguria che registrano una riduzione superiore a 2 punti percentuali, mentre aumentano nelle restanti 10 Regioni, con Umbria, Sardegna, Provincia Autonoma di Bolzano, Lazio, Valle d’Aosta e Calabria che mostrano un aumento superiore a due punti percentuali.

Vaccinazioni raccomandate. Tra le vaccinazioni raccomandate, quella anti-pneumococco registra il decremento maggiore con solo 4 Regioni che segnano un aumento delle coperture nel 2020 rispetto al 2019 (Provincia Autonoma di Trento, Sardegna, Valle d’Aosta e Veneto). L’anti-rotavirus registra un incremento delle coperture in tutte le Regioni. L’anti-meningococco B segna un incremento delle coperture per 14 Regioni e una riduzione per 7: Lombardia, Basilicata, Umbria, Piemonte, Toscana, Abruzzo e Molise.

Contrariamente a quanto osservato tra 2019 e 2020, il confronto tra 2020 e 2021 mostra un generale aumento delle coperture a livello nazionale: anti-pneumococco (+0,67 punti percentuali), anti-morbillo (+1,15 punti percentuali), anti-varicella (+1,8 punti percentuali), anti-rotavirus (+7,6 punti percentuali), anti-meningococco B (+13,38 punti percentuali); le coperture per l’anti-poliomielite (-0,02 punti percentuali) rimangono sostanzialmente stabili (Tabella 2).

Vaccinazioni obbligatorie. Per il vaccino anti-poliomielite il numero di Regioni con una riduzione delle coperture tra il 2020 e il 2021 scende da 14 (2020 vs 2019) a 10, con una riduzione superiore a 2 punti percentuali in Provincia Autonoma di Bolzano, Sardegna, Sicilia e Valle d’Aosta; la Calabria è l’unica Regione a registrare un aumento di oltre 2 punti percentuali delle coperture tra 2020 e 2021. Per il vaccino anti-morbillo il numero di Regioni che mostrano differenze positive passano da 3 del confronto 2019 vs 2020 a 14 con Abruzzo, Basilicata, Lazio, Molise, Veneto che registrano un incremento pari o superiore a 2 punti percentuali, mentre Provincia Autonoma di Bolzano, Sardegna e Valle d’Aosta fanno segnare un decremento di più di due punti percentuali. Per quanto riguarda la vaccinazione anti-varicella, solo 6 Regioni mostrano una diminuzione delle coperture tra 2020 e 2021 e di queste solo Provincia Autonoma di Bolzano e Valle d’Aosta registrano un decremento maggiore di due punti percentuali. Aumenta anche il numero di Regioni con un incremento delle coperture superiore a 2 punti percentuali: Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Liguria, Lombardia, Molise, Piemonte e Umbria.

Vaccinazioni raccomandate. Le differenze 2021 vs 2020 delle coperture per le vaccinazioni raccomandate sono molto eterogenee, sia tra vaccini che tra Regioni. La vaccinazione anti-pneumococco, ad esempio, mostra una differenza che va -4,6 punti percentuali della Sardegna a +4,8 punti percentuali del Lazio, con 14 Regioni che registrano un aumento nelle percentuali delle coperture, 3 delle quali superano i 2 punti percentuali (Basilicata, Friuli Venezia Giulia e Lazio). L’eterogeneità appare ancora più marcata per l’anti-rotavirus (le variazioni 2021 vs 2020 passano da -3,99 punti percentuali in Sardegna a +24,26 punti percentuali in Umbria) e l’anti-meningococco B (da -8,41 punti percentuali dell’Umbria a +69,98 punti percentuali della Lombardia).

Nell’anno 2021, a livello nazionale, i target non vengono raggiunti per nessuna vaccinazione, anche se si osserva una riduzione della variabilità nelle coperture: dal 70,4% per il vaccino anti-rotavirus al 94% per il vaccino anti-poliomielite (Tabella 3).

Vaccinazioni obbligatorie. Il Lazio raggiunge i target per tutte e tre le vaccinazioni obbligatorie. Toscana, Emilia-Romagna, Lombardia, Umbria e Veneto raggiungono i target previsti per i vaccini anti-poliomielite e anti-morbillo, ma non per il vaccino anti-varicella. Infine, Campania, Friuli Venezia Giulia e Molise raggiungono i target raccomandati solo per il vaccino anti-poliomielite, per il quale la Provincia Autonoma di Bolzano (75,62%) si colloca in ultima posizione.

Vaccinazioni raccomandate. Per l’anti-meningococco B solo la Lombardia supera il target raggiungendo una copertura del 95,61%. Le Regioni che non raggiungono il target mostrano valori che variano dal 49,95% della Provincia Autonoma di Bolzano al 91,84% del Veneto. Per la vaccinazione anti-pneumococcica le coperture variano dal minimo della Provincia Autonoma di Bolzano (71,71%) al massimo di Molise e Umbria (94,51%). Le coperture per l’anti-rotavirus, eccetto che nella Provincia Autonoma di Bolzano (39,68%) e in Valle d’Aosta (40,23%), si collocano sopra il 50% in tutte le Regioni, 11 delle quali superano il 75%: Basilicata, Calabria, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Molise, Piemonte, Provincia Autonoma di Trento, Puglia, Sardegna e Veneto.

Complessivamente dunque le coperture vaccinali risultavano già insufficienti nel 2019, quando solo 14 Regioni raggiungevano il target per il vaccino esavalente, 9 per il trivalente, 3 per l’anti-pneumococco e nessuna per l’anti-varicella e l’anti-meningococco B. I dati del 2020 mostrano che la pandemia ha avuto un impatto rilevante sulla vaccinazione esavalente e trivalente, rispettivamente con una riduzione da 14 a 9 e da 9 a 3 Regioni che hanno raggiunto i target. Nel 2021, invece, si registra un parziale recupero per il vaccino trivalente, con 6 Regioni che raggiungono il target rispetto alle 3 del 2020. Tuttavia nel 2021 il livello delle coperture vaccinali rimane sotto ai target raccomandati, in particolare per i vaccini di introduzione più recente (anti-rotavirus e anti-meningococco B) (Tabella 4).

“Se già nel 2019 – conclude Cartabellotta – i programmi di vaccinazione pubblica mostravano difficoltà a raggiugere i target raccomandati a causa dell’esitazione vaccinale, la pandemia COVID-19, con l’inevitabile riorganizzazione dei servizi, il limitato accesso alle strutture sanitarie e la paura del possibile contagio, ha avuto un impatto rilevante sulle coperture vaccinali pediatriche. Tuttavia, l’entità della loro riduzione nel 2020 e il rapido recupero nel 2021 dimostrano che i servizi vaccinali del territorio hanno retto adeguatamente l’emergenza riuscendo a garantire, nella maggior parte delle Regioni, la continuità del servizio”.



02 agosto 2023
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