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Cancro. I multivitaminici aiutano a prevenirlo?


Una ricerca del Brigham and Women’s Hospital, finanziata dai National Institutes of Health statunitensi sembrerebbe dimostrare un modesto ma significativo effetto protettivo degli integratori multivitaminici sul cancro. Il mondo accademico pone qualche dubbio, ma il risultato sembra già convincere alcuni scienziati.

18 OTT - Nel tempo si sono susseguiti diversi studi parziali e dai risultati contrastanti, sull’effetto preventivo degli integratori vitaminici su alcune malattie croniche: per lo più si trattava di trial che testavano alte dosi di alcuni elementi in particolare, come calcio o vitamina D, svelandone di volta in volta benefici ed effetti negativi. Ma oggi sembrerebbe arrivare per la prima volta la conferma che assumere quotidianamente normali multivitaminici potrebbe ridurre dell’8% il rischio di sviluppare cancro negli uomini. Lo studio, condotto dal Brigham and Women’s Hospital e pubblicato sulla rivista Journal of the American Medical Association (Jama), ha coinvolto quasi 15 mila partecipanti (tutti medici di sesso maschile) per 12 anni.
 
Il più famoso e utilizzato di questi multivitaminici in Italia è forse il Multicentrum prodotto da Pfeizer (incluso nello studio, in particolare nella versione Silver per gli ultracinquantenni), ma ne esistono anche altri. Si tratta di integratori alimentari, che contengono vitamine e minerali a basso dosaggio – dalle vitamine A, B, C, ecc. a elementi come magnesio, zinco, ferro, calcio, potassio – e che vanno assunti quotidianamente. Fino ad oggi gli studi su di essi erano stati quasi per nulla positivi, secondo alcuni scienziati non solo l’assunzione di queste pillole sarebbe stata inutile, ma a volte addirittura dannosa. Questa ricerca, dal nome Physician's Health Study II e finanziata dai National Institutes of Health, sembrerebbe dire tutto il contrario.
 
Il campione era di 14641 medici statunitensi, di età superiore ai 50 anni, divisi casualmente in due gruppi che dal 1997 al 2011 hanno assunto queste pillole oppure un placebo. Dai risultati di questo trial, sembrerebbe emergere che i multivitaminici hanno la capacità di ridurre il rischio di sviluppare il cancro, seppure con effetti modesti. “Si tratta di una diminuzione della percentuale di avere questo tipo di patologia piuttosto piccola, ma comunque significativa”, ha commentato John Michael Graziano, autore principale dello studio.
L’unica patologia su cui i multivitaminici non sembrano avere effetto – e che purtroppo è anche una tra le più comuni, e uno dei big killer anche in Italia  – è il carcinoma prostatico. Tuttavia, l’uso di vitamine sembrerebbe ridurre di circa il 12% il rischio di sviluppare tutte le altre forme di tumore, anche se senza avere effetti sugli esiti nel momento in cui la patologia si sviluppava (ovvero senza ridurre le prognosi negative nel caso il cancro si presentasse).
 
Anche Robert Greenberg, esperto del Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle che non ha partecipato allo studio, condivide il pensiero positivo degli autori sullo studio: “L’effetto non è enorme, tuttavia rimane di grande importanza: non c’è nient’altro, a parte lo smettere di fumare, che può ridurre il rischio di cancro di quasi il 10%”.
In questa frase si racchiude però un altro punto importante, che anche gli scienziati coinvolti nella ricerca hanno voluto rimarcare: “Il fatto che l’effetto positivo esista, non vuol dire che altre forme di prevenzione siano da accantonare”, ha spiegato Graziano. “Sarebbe un grave errore decidere di assumere quotidianamente multivitaminici, ma poi continuare a fumare, mangiare male, fare poco esercizio o esporsi al sole senza protezione”.
 
Inoltre, lo studio avrebbe anche qualche piccolo difetto. Tra questi, ad esempio, quello di coinvolgere solo medici. “I partecipanti erano ‘particolarmente sani’, con bassa percentuale di fumatori, e probabilmente abbastanza diligenti nell’assumere quotidianamente gli integratori”, ha spiegato Marji McCullough, epidemiologa dell’American Cancer Society. “Bisognerebbe vedere se gli stessi risultati si possano raggiungere su popolazioni meno attente alla propria salute”.
Lo studio ha comunque fatto ricredere molti scienziati, precedentemente scettici sull’azione preventiva dei multivitaminici. “Non credevo molto in questo tipo di integratori – ha candidamente ammesso uno dei medici che ha partecipato allo studio, David Chapin, ginecologo del Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston – ma mi sono dovuto ricredere. Soprattutto per come questo studio è stato studiato e condotto. Molto spesso quando si guarda a questo tipo di ricerche con attenzione ci si accorge che non sono pensati in maniera scientificamente rigorosa. Questo invece no, sembrerebbe essere uno studio veramente affidabile”.

18 ottobre 2012
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