Nella dodicesima settimana del 2023 (dal 20 al 26 marzo ) l’incidenza delle sindromi simil-influenzali (ILI) in Italia è in lieve diminuzione ma sostanzialmente stabile rispetto alla settimana precedente con un’incidenza pari a 5,8 casi per mille assistiti (6,1 nella settimana precedente) e si colloca nella fascia di intensità bassa.
In Valle d’Aosta, P.A. di Trento, P.A. di Bolzano e in Molise l’incidenza delle ILI è tornata al livello basale (pari a 3,16 casi per mille assisitit), mentre in Abruzzo l’incidenza si mantiene ad un livello appena superiore a quello di intensità media con 9,7 casi per mille assistiti.
I casi stimati di sindrome similinfluenzale, rapportati all’intera popolazione italiana, sono stati circa 342.000 (la settimana scorsa erano stati 359mila), per un totale di circa 12.699.000 casi a partire dall’inizio della sorveglianza.
L’incidenza delle ILI è in diminuzione soprattutto nei bambini sotto i cinque anni, con un’incidenza pari a 17,8 casi per mille assistiti (19,3 nella settimana precedente).
Nella fascia di età 5-14 anni è invece a 8,65 (era 8,61 la settimana precedente) nella fascia 15-64 anni a 5,33 (era a 5,64) e tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni a 2,39 (era a 2,53) casi per mille assistiti.
Il numero di sindromi simil-influenzali è sostenuto, oltre che dai virus influenzali, anche da altri virus respiratori tra i quali il virus respiratorio sinciziale, nei bambini molto piccoli, e il SARS-CoV-2.
Nel complesso, dall’inizio della stagione, 5.958 campioni clinici sono risultati positivi al virus influenzale. Di questi, 4.941 sono risultati di tipo A (83%) e 1.017 di tipo B (17%). Nell’ambito dei virus A, il sottotipo H3N2 è risultato predominante. Tutti i virus B finora caratterizzati sono risultati appartenere al lineaggio Victoria.