Nell’undicesima settimana del 2023 (dal 13 al 19 marzo) l’incidenza delle sindromi simil-influenzali (ILI) in Italia è in lieve diminuzione e pari a 6,1 casi per mille assistiti (6,9 nella settimana precedente) e si colloca nella fascia di intensità bassa.
I casi stimati di sindrome similinfluenzale, rapportati all’intera popolazione italiana, sono circa 359.000, per un totale di circa 12.327.000 casi a partire dall’inizio della sorveglianza.
L’incidenza delle ILI è in lieve diminuzione in tutte le fasce di età ma più evidente nei bambini sotto i cinque anni, fascia di età più colpita con un’incidenza pari a 18,9 casi per mille assistiti (22,20 nella settimana precedente). Nella fascia di età 5-14 anni si ferma 8,61; nella fascia 15-64 anni a 5,64 e tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni a 2,53 casi per mille assistiti.
L’Abruzzo è l'unica regione con un'incidenza ancora superiore a 10 casi ogni mille assistiti (10,57).
Il numero di sindromi simil-influenzali è sostenuto, oltre che dai virus influenzali, anche da altri virus respiratori, tra i quali il virus respiratorio sinciziale, nei bambini molto piccoli, e il SARS-CoV-2.
Nel complesso, dall’inizio della stagione, 5.786 campioni clinici sono risultati positivi al virus influenzale. Di questi, 4.908 sono risultati di tipo A (85%) e 878 di tipo B (15 %). Nell’ambito dei virus A, il sottotipo H3N2 è risultato finora predominante. Tutti i virus B finora caratterizzati sono risultati appartenere al lineaggio Victoria.