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Covid. Ecdc: “La sotto variante Kraken potrebbe far crescere i casi in UE”. Ma il vaccino sembra proteggere in misura analoga alle altre Omicron

di G.R.

È quanto riporta oggi l’Ecdc citando un preprint cinese che ha analizzato la nuova sotto variante in forte diffusione negli Usa. Tuttavia i casi potrebbero sì aumentare, ma non entro il prossimo mese "poiché la variante è attualmente presente solo a livelli molto bassi". Non sono invece disponibili informazioni sufficienti per valutare "eventuali cambiamenti nella gravità dell'infezione associati alla variante”. Kraken presenta una mutazione Ser486Pro sulla proteina spike, "una rara sostituzione di 2 nucleotidi rispetto al ceppo ancestrale". Il meccanismo alla base della rapida trasmissione di XBB.1.5, in particolare l'impatto di Ser486Pro, “richiede un'indagine immediata”.

09 GEN -

Esiste il rischio che la variante Kraken (XBB.1.5) possa avere "un effetto crescente sul numero di casi di Covid nell'UE/SEE, ma non entro il prossimo mese, poiché la variante è attualmente presente solo a livelli molto bassi". Al momento non sono invece disponibili informazioni sufficienti per valutare "eventuali cambiamenti nella gravità dell'infezione associati alla variante”.

A fare il punto della situazione sulla variante che potrebbe diventare quella dominante negli Stati Uniti nelle prossime settimane è l'Ecdc. I Cdc degli Stati Uniti riportano un tempo di raddoppio della percentuale di XBB.1.5 di 9 giorni e il sistema US Cdc nowcast stima l'attuale percentuale della variante intorno al 27,6% negli Stati Uniti (intervallo di previsione del 95% 14,0-46,5%). "A causa dell'incertezza associata alla stima, non è ancora chiaro se la variante diventerà dominante negli Stati Uniti nelle prossime settimane. La rapida crescita negli Stati Uniti non significa necessariamente che la variante diventerà dominante nell'UE/SEE, dal momento che durante la pandemia sono state osservate più volte grandi differenze nella circolazione della variante tra il Nord America e l'Europa", sottolinea l'Ecdc.

Nel fare il punto sulla nuova variante l'Ecdc cita poi un recente preprint cinese dove si spiega come, rispetto alla variante XBB (Gryphon), XBB.1.5 (Kraken) presenti una mutazione Ser486Pro sulla proteina spike, "una rara sostituzione di 2 nucleotidi rispetto al ceppo ancestrale". Il meccanismo alla base della rapida trasmissione di XBB.1.5, in particolare l'impatto di Ser486Pro, “richiede un'indagine immediata”, si sottolinea nello studio.

Nel preprint si aggiunge inoltre come la capacità di fuga immunitaria di Kraken, su persone protette da vaccinazione o da precedente infezione, sia "paragonabile a quella di Gryphon, anzi è leggermente più debole". Gli anticorpi monoclonali Evusheld e Bebtelovimab "non sono riusciti a neutralizzare Kraken. Il monoclonale S309 è ancora attivo ma debole contro questa variante, SA58 è stato aggirato mentre SA55 rimane altamente efficace". Il significativo vantaggio di crescita di XBB.1.5 rispetto a XBB.1 è dovuto all'aver ottenuto un'affinità di legame con il recettore ACE2, ossia la ‘porta’ che il virus utilizza per entrare nelle cellule, sostanzialmente più elevata grazie alla mutazione Ser486Pro, pur mantenendo una capacità di evasione immunitaria estremamente elevata.

Anche nel preprint si sottolinea come non sia attualmente chiaro se "l'aumento dell'affinità di legame con il recettore possa causare una differenza di patogenicità rispetto a XBB, cosa che dovrebbe essere immediatamente approfondita". Inoltre, "la forte affinità con hACE2 potrebbe consentire a XBB.1.5 di acquisire ulteriori mutazioni immunitarie, simili alla tendenza evolutiva di BA.2.75 (Centaurus), quando sottoposto a una pressione immunitaria sostanziale". Per questo, scrivono gli autori cinesi, “la circolazione di XBB.1.5 deve essere attentamente monitorata e lo sviluppo di anticorpi neutralizzanti e vaccini efficaci contro questa variante “è urgente”.

Giovanni Rodriquez



09 gennaio 2023
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