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Bimekizumab: i risultati a tre anni presentati all’EADV 2022

di C.d.F.

In occasione della 31esima edizione del congresso EADV, UCB ha presentato nuovi risultati di efficacia duratura (a 3 anni) e sicurezza di bimekizumab, anticorpo monoclonale indicato per il trattamento della psoriasi capace di inibire selettivamente le interleuchine (IL)-17A e IL-17F

16 NOV -

L’EADV 2022 che si è tenuto a Milano ha visto la partecipazione di 14.000 specialisti, oltre 600 speakers, si sono svolte 170 sessioni scientifiche. Durante questa 31esima edizione del congresso, UCB ha presentato nuovi risultati di efficacia duratura (a 3 anni) di bimekizumab, anticorpo monoclonale indicato per il trattamento della psoriasi capace di inibire selettivamente le interleuchine (IL)-17A e IL-17F. Completati gli studi di fase 3/3b, l’efficacia e la sicurezza di Bimekizumab continuano ad essere valutate nello studio di estensione in open label BE BRIGHT.

“Le attese su questo farmaco sono state confermate dal poster presentato in occasione dell’EADV 2022”, commenta Francesco Loconsole, Dirigente Medico presso il Policlinico Universitario di Bari. “I risultati mostrano un mantenimento della risposta in termini di PASI 100 a tre anni e un DLQI (misura della qualità di vita percepita dal paziente dermatologico) di 0/1, che indica un’ottima qualità della vita dei pazienti dopo tre anni di trattamento”.


I dati sono molto coerenti e robusti. Guardando al punteggio PASI assoluto, si nota che tra i pazienti che hanno inizialmente raggiunto un punteggio PASI <2 alla settimana 16, oltre 9 pazienti su 10 mantengono tale risposta fino a 3 anni.

“Dagli studi è emersa anche l’economicità del farmaco, che lo rende un farmaco biosostenibile, con un basso impatto per la spesa sanitaria italiana”, continua Loconsole. “Il time to relapse, l’intervallo di tempo che intercorre tra la sospensione del farmaco e la caduta della risposta, è risultato essere di 28 settimane”.

Lo Studio BE BRIGHT ha valutato anche la sicurezza di bimekizumab nel lungo periodo, osservando tutti pazienti coinvolti negli studi di fase 2 e 3. Bimekizumab non ha mostrato nuovi segnali safety. Coerentemente con il suo meccanismo d’azione durante gli studi clinici si sono osservati degli eventi di candidosi orale. Tuttavia, la stragrande maggioranza di questi eventi, oltre il 99%, sono stati lievi-moderati e nel tempo si è osservata una diminuzione dell’incidenza di questi: la maggiore esposizione al farmaco non ha determinato un aumento dell’incidenza dei casi di candida orale, confermando l’efficacia sicura di questo farmaco nel breve e nel lungo termine.

C.d.F.



16 novembre 2022
© Riproduzione riservata

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