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La leadership del coordinatore infermieristico riduce gli errori in corsia. I risultati dello studio coordinato dal Policlinico Tor Vergata


I primi risultati dello studio multicentrico coordinato dalla Direzione Infermieristica del Policlinico Tor Vergata mostrano che nei reparti in cui il coordinatore esercita uno stile di leadership etico e autentico, i livelli di cinismo, di stress e di burnout degli infermieri sono più bassi. La leadership del coordinatore ha un impatto diretto anche sugli errori, risultando in particolare associata a una riduzione delle cadute, le infezioni e la mortalità all'interno delle Unità operative. IL PROGETTO

14 SET - A sei mesi dall’inizio della ricerca nazionale multicentrica, che studia i contesti di cura e gli outcomes assistenziali, sono stati elaborati i primi dati raccolti. Lo studio ideato, progettato e curato dalla Direzione Infermieristica del Policlinico Tor Vergata di Roma è sostenuto dal Centro di Eccellenza per la Cultura e la Ricerca Infermieristica (CECRI), dalla Società Italiana per la Direzione e il Management delle Professioni Infermieristiche (SIDMI), dalla Consociazione Nazionale delle Associazioni Infermieristiche (CNAI) e da Federsanità. Il protocollo di ricerca, supervisionato dal Prof. Bruce Avolio della Washington University e dalla Prof.ssa Greta Cummings dalla University of west Ontario, ha l’ambizioso obiettivo di indagare la relazione tra lo stile di leadership adottato dal middle management (coordinatori infermieristici) e i fattori riconducibili sia al benessere organizzativo degli infermieri, che agli esiti di cura (Nursing Sensitive Outcomes).

Ad oggi hanno aderito al progetto 35 aziende italiane (18 del nord, 13 del centro e 4 del sud Italia) e 26 unità operative hanno concluso la raccolta dati (42 sono in piena fase di raccolta). Sono stati arruolati circa 300 infermieri e registrati gli esiti su un campione di circa 2.400 pazienti. Si stima di arrivare a fine anno avendo coinvolto un centinaio di unità operative sul territorio nazionale, con un arruolamento di circa 2.000 infermieri e un campione di 8.000 pazienti osservati. 

Ad oggi molti dati supportano quanto già presente in letteratura circa la relazione tra contesto organizzativo ed esiti di cura ma molti altri dimostrano, per la prima volta, relazioni molto interessanti che, qualora confermate, anche a conclusione dello studio, permetterebbero di individuare molteplici ambiti di intervento sul middle management, per migliorare gli esiti sensibili alle cure infermieristiche.

Infatti, i risultati preliminari dello studio, mostrano che nei reparti in cui il coordinatore esercita uno stile di leadership etico e autentico i livelli di cinismo, di stress e di burnout degli infermieri sono decisamente più bassi. In queste unità operative anche i livelli di soddisfazione lavorativa, di dedizione al lavoro e di senso di appartenenza nutrito dagli infermieri verso la propria organizzazione, risultano essere più alti, con valori statisticamente significativi. In queste realtà organizzative, in cui il middle management adotta stili di leadership etici ed autentici, l’intenzione di abbandonare la professione è decisamente meno sentita tra il gruppo infermieristico. I risultati dimostrano inoltre che un buon leader, riesce a supportare al meglio le attività dei propri collaboratori e a detendere eventuali conflitti interpersonali, consentendo di aumentare i livelli di qualità di vita extralavorativa riferiti dagli infermieri.

Anche i risultati inerenti l’error management sono meritevoli di attenzione; infatti la leadership del coordinatore ha un impatto diretto sugli errori riducendone il loro verificarsi all’interno delle unità operative.

Molto interessanti sono infine i primi risultati ottenuti in merito ai Nursing Sensitive Outcomes.
Le cadute nosocomiali, ad esempio, oltre ad essere correlate con i livelli di staffing e con il cinismo degli infermieri, così come sostenuto dalla letteratura esistente in materia, sono in parte spiegate dallo stile di leadership del coordinatore infermieristico. Altro dato meritevole di attenzione, è quello relativo alle infezioni nosocomiali. Nei reparti in cui i coordinatori non esercitano una leadership etica o autentica, si sono registrati maggiori episodi di infezioni nosocomiali, a danno dei pazienti e della stessa organizzazione. Infine, seppur parziale e da raffinare con ulteriori analisi statistiche, è il dato relativo ai decessi intraospedalieri. Gli stessi, oltre ad essere correlati ai livelli di staffing, al cinismo e all’insoddisfazione lavorativa degli infermieri, sono in parte spiegati dallo stile di leadership esercitato dal capo.

I primi risultati di questo studio, dunque, potrebbero far pensare di dover orientare le organizzazioni alla rimodulazione delle attività nelle varie unità operative, implementare corsi di formazione per lo sviluppo della leadership o per la gestione dei gruppi di lavoro ed avviare progetti di team building, non più con il solo obiettivo di costituire un migliore ambiente di lavoro, ma per agire indirettamente sulla salute dei pazienti. In questo scenario investire sulla leadership, che nei contesti sanitari è la chiave di volta del rinnovamento organizzativo, diviene peculiare ma soprattutto strategico.

È quindi opportuno approfondire ulteriormente quanto emerso dai primi dati raccolti, attraverso la massima adesione al progetto. La ricerca è costituita da una Web Survey, aperta fino al 31 dicembre 2022, alla quale possono ancora aderire tutte le Aziende sanitarie del territorio nazionale, attraverso l’individuazione delle Unità Operative e il coinvolgimento dei propri infermieri e coordinatori (per aderire al progetto inviare mail a: ricerca.leadership@gmail.com). 

In autunno partirà la raccolta dati in ulteriori 30 unità operative di diversi nosocomi del centro e nord Italia e prima della fine dell’anno altre Aziende saranno pronte per essere arruolate. L’auspicio è quello di sensibilizzare nuove Aziende sanitarie ad aderire al progetto, nell’ottica di avere dati inconfutabili sui quali il management aziendale possa indirizzare le proprie azioni di governo all’interno dei contesti di cura. I dati finali, che saranno a disposizione delle società scientifiche che sostengono il progetto, della categoria professionale tutta, degli stakeholder e della politica professionale, potrebbero dare prova di quanto sia peculiare investire sul middle management a favore della salute dei nostri pazienti.

14 settembre 2022
© Riproduzione riservata

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