Covid. Studentessa positiva a Bosa, classe e professori in isolamento. Polemica tra sindaco e Ats
di Elisabetta Caredda
Tutti i compagni e i sette docenti saranno oggi sottoposti ai controlli con il tampone. La comunicazione arriva al Sindaco dalla scuola e il primo cittadino punta il dito contro l'Ats: “Appare grave che chi di dovere non abbia ritenuto doveroso informarmi”. Acciaro (Unità di Crisi): “Manca personale nei Servizi di Igiene Pubblica. Sono dimensionati per attività di routine, già molto impegnative. Ma i Sindaci hanno ragione a lamentarsi. La mancata comunicazione genera a cascata molti problemi”.
14 OTT - Un’intera classe del primo anno delle superiori dell’ I.I.S. G.A.Pischedda di Bosa e sette docenti sono stati messi in isolamento fiduciario, in attesa dell'esito del tampone che effettueranno nella giornata odierna 14 ottobre. Il Sindaco
Piero Franco Casula solleva i disagi che il Comune sta riscontrando anche in queste situazioni emergenziali con ATS, per quanto riguarda la comunicazione istituzionale dei dati ufficiali, di essenziale importanza, e spiega: “E’ gravissimo il fatto che nessuna comunicazione sia stata fatta al Comune, se non da parte della Dirigente Scolastica nel pomeriggio di martedì 13 ottobre, nonostante la conferma che una studentessa sia risultata positiva al virus è arrivata agli organi competenti già da ieri pomeriggio”.
“Spiace constatare – prosegue il primo cittadino - , per l'ennesima volta, il mancato rispetto di una corretta e tempestiva informazione sui dati dell'emergenza Covid-19 da parte degli organi competenti (ATS-ASSL 5-Servizio Igiene Pubblica) al Sindaco, massima Autorità Sanitaria del Comune; mi riferisco all’elenco aggiornato dei positivi, all’elenco delle persone da sottoporre/sottoposte a tampone, e all’elenco delle persone in quarantena. Appare grave il fatto che da subito chi di dovere non abbia ritenuto doveroso informarmi, come previsto dalla legislazione vigente e, da ultimo, dall'Ordinanza del Presidente della Regione Sardegna, dell'evolversi di questa situazione”.
“L’ultima ‘Comunicazione dati’ da parte dell'ATS – puntualizza il Sindaco - risale al 26 settembre, senza nessun aggiornamento rispetto alla precedente del 14 settembre e rispetto a tutte le situazioni verificatesi dal 26 settembre a oggi. Molte informazioni vengono "carpite" dai diretti interessati, da alcune persone informate o dai soliti "si dice che...", naturalmente con verifiche e approfondimenti per verificarne la veridicità. Nel merito è stato informato il Sig. Prefetto di Nuoro”.
Casula conclude rivolgendo uno sguardo verso i propri cittadini e rassicurando gli studenti: “Per senso di responsabilità abbiamo sempre cercato di evitare allarmismi, invitando i cittadini ad ascoltare le fonti ufficiali, a rispettare le procedure sanitarie e al rispetto delle misure Covid-19; ma non possiamo più tacere questa grave situazione di scollegamento tra le Istituzioni in un momento dove la condivisione e la collaborazione dovrebbero essere al primo posto per un corretto rapporto istituzionale. La Dirigente Scolastica ci ha comunque rassicurato che la situazione è sotto controllo e circoscritta e che la studentessa, risultata positiva, è assente da Scuola sin dal 30 settembre. Invitiamo quindi tutti gli studenti a continuare serenamente a fare lezione, cercando di seguire le prescrizioni e le misure di sicurezza Covid-19”.
Sentito da Quotidiano Sanità, Marcello Acciaro, Direttore sanitario dell’Azienda Sanitaria per l’Emergenza e Urgenza (AREUS) e responsabile dell’Unità di Crisi Locale per i casi Covid19 per il nord Sardegna, commenta: “Il problema è noto e non tocca solo Oristano ma tutta la Sardegna e, da fonti giornalistiche, tutta l’Italia. Manca personale nei Servizi di Igiene Pubblica. Sono dimensionati per attività di routine, già molto impegnative, non per affrontare una emergenza di queste dimensioni. L’errore è del Ministero Salute e della scellerata politica di restrizione del personale sanitario negli ultimi 15 anni. Esattamente dalla finanziaria del 2004. Alcuni servizi, come le vaccinazioni dell’infanzia, non possono essere bloccate. Ma anche altre attività che godono da sempre di poca notorietà ma che sono fondamentali. Non si può “staccare” il personale per dedicarlo ad altro. Per formare un medico dell’igiene occorrono almeno 10 anni. E ce ne sono pochissimi. Ecco quindi la scelta di dare priorità agli aspetti strettamente sanitari, alle persone”.
“Detto questo – conclude Acciaro - i Sindaci hanno ragione a lamentarsi. La mancata comunicazione genera a cascata molti problemi. Il problema va affrontato diversamente e per questo so che ci stanno lavorando. A livello regionale. Comprendere le ragioni dell’altro è una buona base di partenza. Ed è altresì corretto e doveroso lamentarsi se anziché un dialogo ci si para davanti un muro”.
Elisabetta Caredda
14 ottobre 2020
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