Arru: “Migliorare l'assistenza non significa tagliare. Lavoriamo per una spesa appropriata"
L'assessore ha spiegato che “se facessimo calcoli ragionieristici”, ospedali come il San Marcellino di Muravera dovrebbero essere chiusi. Secondo l’assessore la riforma della rete ospedaliera consentirà un’assistenza più sicura e di qualità, e “permetterà di recuperare 250 milioni fermi a Roma".
09 OTT - “Nessuno vuole squalificare o dequalificare: vogliamo migliorare l'assistenza e renderla più sicura". Lo ha assicurato l'
assessore alla Sanità della Sardegna, Luigi Arru, aprendo ieri l'assemblea pubblica, a Muravera, organizzata dai sindaci del Sarrabus-Gerrei. All'arrivo nel centro del Sarrabus, l'assessore ha visitato l'ospedale San Marcellino spiegando che “nessuno sta toccando il San Marcellino, lo consideriamo ospedale di zona disagiata. Se facessimo calcoli ragionieristici, come ci accusano di fare, - ha detto Arru - dovremmo chiudere questa struttura, come Lanusei, Bosa, Sorgono. Cosi non è".
Sul San Marcellino, l'assessore ha detto di averlo trovato "strutturalmente uno dei migliori della Sardegna. Ma vanno analizzati i contenuti. Vi chiedo di ragionare sul metodo, sugli indicatori di sicurezza e qualità della prestazione: dichiarare il San Marcellino ospedale di zona disagiata e metterlo finalmente in rete, è garanzia per tutti, pazienti e operatori".
09 ottobre 2015
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