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Sardegna. Todde: “La sanità regionale è nel suo stato peggiore, lo certificano i numeri”  

di Elisabetta Caredda

Punto stampa della governatrice negli scorsi giorni: “Ciò che abbiamo ereditato in sanità è spaventoso ed è spaventoso vedere quanto si riverbera sulla vita dei cittadini. Condivideremo un percorso lungo, al momento le Asl sono gestite in una maniera che non dà risposte soddisfacenti ai territori, e quindi è necessario fare un discorso anche di ridistribuzione delle risorse e del personale sanitario, e della loro gratificazione".

29 LUG - Nel contesto di una intervista stampa di venerdì 26 luglio, la Presidente della Regione, Alessandra Todde, esprime in modo chiaro lo stato dell’arte della Sanità sarda che sta avendo modo di toccare con mano, ed accenna ad alcune azioni già anticipate nel proprio programma elettorale e che intende con coerenza portare avanti.

“Che la sanità sarda sia assolutamente nel suo stato peggiore – dichiara la governatrice -, lo certificano i numeri. E devo dire che ciò che abbiamo ereditato è spaventoso ed è spaventoso vedere quanto si riverbera sulla vita dei cittadini e sulla vita delle persone, ed e' anche per questo motivo che sentiamo fortissima la pressione dei cittadini e le richieste che fanno relativamente a un cambiamento. Quello che voglio condividere è che è un percorso lungo, nel senso che noi siamo organizzati in maniera tale che le Asl siano gestite in una determinata modalità che sicuramente non dà risposte soddisfacenti ai territori, e quindi è necessario fare un discorso anche di ridistribuzione delle risorse e del personale sanitario, e anche della loro gratificazione”.

“Ho detto in modo chiaro in campagna elettorale – prosegue la Presidente - che non avremo fatto nessuna riforma, e lo ribadisco e lo rivendico. Quello che però è importante è cercare di capire e di sanare le cose che non funzionano correttamente. Penso ad esempio al rapporto tra il Microcitemico e il Brotzu, allo stato in cui versa l’ospedale San Francesco di Nuoro, che è un ospedale che dovrebbe servire un territorio che ha il tema della viabilità e che è un presidio che pian piano nel tempo è stato smantellato. E quindi dare anche senso e missione a quelli che sono gli ospedali territoriali, e fare in modo che tutto il disegno che deve essere fatto per il territorio partendo dalle 55 Case della Salute della comunità che noi dobbiamo portare avanti non si trasformi invece nell’ennesimo esperimento di edilizia ospedaliera creando delle scatole vuote”.

“Tutto questo deve essere contenuto all’interno di un disegno di legge che viene condiviso, e chiaramente deve essere portato avanti rispettando anche quelle che sono le prerogative e quello che portiamo avanti come programma in campagna elettorale. In questo intendo essere molto coerente ma non intendo fare sconti. Non ci raccontiamo che la sanità funziona, e quindi non intendo difendere anche feudi o contesti che si sono creati nel tempo e che hanno causato questo tipo di situazione” – conclude Todde.

Elisabetta Caredda

29 luglio 2024
© Riproduzione riservata

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