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Trapianti. Le associazioni sarde presentano le loro proposte a Bartolazzi   

di Elisabetta Caredda

Argiolas: “Assessore aperto al confronto, un primo incontro positivo”. Tra i temi, la chiusura della struttura di Diabetologia del ‘G. Brotzu’, “che rischia di non garantire un’adeguata assistenza ai trapiantati di pancreas e ai trapiantati con diabete, per la quale chiediamo il ripristino. Così come urgente è la riapertura della Terapia intensiva dedicata ai trapiantati di fegato”, spiega il già presidente di Prometeo Trapianti Aitf Odv.

05 LUG - L’assessore regionale alla Sanità della Regione Sardegna, Armando Bartolazzi, ha incontrato nei giorni scorsi l’associazione Prometeo e le altre associazioni sarde che si occupano di donazioni, trapianti di organi e dializzati (Aido Sardegna ODV, Aned Comitato Sardegna APS, Asnet APS, Associazione Elisa Deiana ODV e Associazione Sarda Trapianti). A comunicarlo a Quotidiano Sanità è Pino Argiolas, già presidente della Prometeo Trapianti A.i.t.f. Odv (Associazione italiana trapiantati di organi - delegazione regionale della Sardegna), che ci aggiorna sulle tematiche affrontate nel tavolo di discussione.

“Abbiamo avuto un incontro positivo e l’Assessore ha ascoltato le segnalazioni e le proposte fatte da tutte noi associazioni – commenta Argiolas -. In questi mesi abbiamo avuto modo di osservare con una certa preoccupazione l’andamento delle attività di trapianto, dal pre- al post-, e delle attività di dialisi. Da qui partono dunque le nostre osservazioni che abbiamo illustrato durante l’aperta discussione e che trattano i seguenti argomenti:

1) Organici dei Centri trapianti di rene, cuore, fegato e pancreas
Ci pare indispensabile che venga rispristinato il numero dei medici, degli infermieri e degli OSS, anche in considerazione del fatto che in questi anni molti sono andati in pensione o si sono trasferiti in altre strutture ospedaliere o aziende private e non sono stati sostituti. È evidente che gli organici debbano essere commisurati ai carichi di lavoro attuali e futuri. Poniamo l’esigenza che vengano mantenuti tutti i contratti per il personale addetto ai trapianti di organi.

2) Troppi organi fuori dalla Sardegna
a) Sardi generosi, moltissime donazioni
Valutiamo molto positivamente il fatto che in questi ultimi anni la Sardegna sia diventata una Regione molto virtuosa per la donazione di organi, grazie al lavoro del C.R.T., di diverse U.C. di Rianimazione e anche al contributo delle associazioni del settore. Siamo, infatti, secondi tra le regioni italiane per il numero di osservazioni di morte encefalica (per milione di persone), oltre che essere ai primi posti per donatori utilizzati (vedi dati C.N.T. 2023).

b) Pochi trapianti rispetto ai pazienti nell’Isola
Allo stesso tempo denunciamo pubblicamente che non abbiamo un numero sufficiente di trapianti di organi realizzati nel 2023 che diano risposte ottimali ai pazienti sardi.
Nel 2023 sono, infatti, stati realizzati presso i centri trapianti dell’ospedale “G. Brotzu” 76 trapianti complessivi (35 di fegato, 30 di reni, 2 combinati rene-fegato, 7 di cuore).
Allo stesso tempo segnaliamo che, sempre nel 2023, circa 60 organi hanno varcato il Tirreno per essere trapiantati quasi tutti con successo in altri centri trapianto.
L’impressione è che il potenziale non sia sfruttato al massimo, come sembrano suggerire i numeri: nel 2016, per esempio, a fronte di “soli” 48 donatori utilizzati furono realizzati ben 98 trapianti (un anno record per l’Isola), mentre lo scorso anno sono stati realizzati 76 trapianti con ben 61 donatori utilizzati (che dovrebbe essere il più alto numero mai realizzato in Sardegna).
Vorremmo, quindi, capire le cause che hanno determinato un numero così limitato di trapianti fatti in Sardegna nel 2023 a fronte di questo elevato numero di donazioni.
Ci preme sottolineare, inoltre, che, stando ai dati ufficiosi da noi ricevuti, dall’inizio dell’anno 2024 a oggi ci sono stati pochissimi trapianti di rene.

3) Liste trapianti troppo corte
A parere delle associazioni scriventi, una delle cause del mancato aumento dei trapianti potrebbe essere il fatto che le persone in lista sono molto poche: pur essendoci molti pazienti con gravi problemi renali e/o epatici, talvolta non si trova la compatibilità tra donatore e ricevente e gli organi donati vanno in eccedenza nel circuito nazionale.
Riteniamo che la difficoltà a essere messi in lista per i pazienti sardi sia dovuta in maniera particolare alla carenza di personale sia nelle Nefrologie (al “G. Brotzu” ma anche nel resto della Sardegna) che nella Chirurgia epatobiliare pancreatica e dei trapianti (ex Chirurgia generale) del “G. Brotzu”, dove i gastroenterologi, oltre all’attività ordinaria, devono fare i bilanci pre-trapianto.
La indiscussa professionalità, la grande abnegazione e il forte impegno espressi al “G. Brotzu” in questi anni dal personale della Nefrologia, della Chirurgia epatobiliare pancreatica e dei trapianti (ex Chirurgia generale), della Cardiochirurgia e della Cardiologia non è, purtroppo, sufficiente a dare le risposte che i tanti pazienti richiedono.

4) Terapia intensiva per la Chirurgia epatobiliare pancreatica e dei trapianti
Considerato che i relativi lavori sono conclusi da mesi, le nostre associazioni ritengono urgente aprire la Terapia intensiva dedicata ai trapiantati di fegato o, “in subordine”, riaprire almeno la semintensiva dedicata, che da più di due anni non è più attiva in quanto i suoi locali sono, appunto, stati interessati dalla trasformazione in intensiva. Riteniamo, infatti, non più sostenibile che i pazienti appena trapiantati siano ricoverati nelle comuni sale di degenza insieme ad altri pazienti, sottoposti quindi a maggior rischio di infezioni proprio nel momento in cui sono più fragili.
Facciamo presente che ci risulta che per arrivare all’apertura della Terapia Intensiva manchino solo le credenziali. Chiaramente tale struttura dovrebbe essere dotata di tutto il personale necessario, adibendo a tali mansioni gli operatori sanitari già in servizio al “G. Brotzu” e appositamente formati.

5) Ambulatorio pre-trapianti di fegato e pancreas
Riallacciandoci a quanto già detto sulla necessità di potenziare le liste di attesa, proponiamo la creazione di un ambulatorio dedicato al pre-trapianto di fegato e pancreas. Tale ambulatorio dovrebbe lavorare in raccordo con gli specialisti operanti sul territorio, anche avvalendosi della telemedicina, in modo da aumentare il numero di pazienti da inserire in lista e poterli adeguatamente seguire in questo percorso.

6) Diabetologia “G. Brotzu”
Le nostre associazioni sono molto preoccupate per la chiusura della struttura di Diabetologia del “G. Brotzu” in quanto ritengono che non sarà garantita un’adeguata assistenza ai trapiantati di pancreas e ai trapiantati con diabete. Per tale ragione, chiediamo di ripristinare il presidio.

7) Criticità riscontrate nella donazione degli organi
Le nostre associazioni ritengono necessario coinvolgere maggiormente i Comuni della Sardegna che hanno aderito al progetto “Una scelta in Comune” e sensibilizzare quelli che ancora non vi hanno aderito (68 al 31 dicembre 2023).
Riteniamo, altresì, importante programmare al più presto la Giornata regionale della donazione, rinviata a causa della concomitanza con le elezioni regionali.
Infine, considerato il ruolo significativo svolto dalle associazioni nel promuovere la donazione, chiediamo che il CRT riprenda a erogare loro i contributi per le campagne di sensibilizzazione”.

“Confidiamo in un impegno di confronto aperto e costante – conclude Argiolas -, affinché le nostre osservazioni possano trovare di volta in volta concretezza, pur nella comprensione delle difficoltà in essere. Vero anche che una svolta va data e fin da ora ci rendiamo tutti disponibili per una proficua collaborazione”.

Elisabetta Caredda

05 luglio 2024
© Riproduzione riservata

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