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Prestazioni specialistiche. La Asl di Cagliari adotta il Percorso di Tutela del paziente

di Elisabetta Caredda 

Tidore (Dg. Asl8): “Siamo intervenuti in una disciplina che oggi più che mai richiedeva una regolamentazione definita per essere applicata, mirata a dare una risposta ai numerosi pazienti che hanno diritto all’assistenza sanitaria, alla cura e alla prevenzione della propria salute. Alla delibera è allegata tutta la documentazione, quindi la procedura aziendale con i percorsi previsti, il modulo per la richiesta di rimborso e la dichiarazione relativa a CUPWEB”.

27 MAG - E’ da alcuni giorni on line, accessibile a tutti i pazienti che hanno l’esigenza di farne richiesta, la documentazione sul ‘Percorso Tutela’ di accesso alternativo alle prestazioni specialistiche in armonia all’art. 3, comma 13, del D.Lgs n. 124/1998 nonché previsto nel Piano regionale per il governo delle liste di attesa (PRGLA), ed ora adottato formalmente con delibera del direttore generale della Asl di Cagliari. Il percorso di tutela è rivolto a tutti i cittadini nell’ambito territoriale del SSR, provvisti di richiesta del SSN di ‘prima visita specialistica’ o ‘prima prestazione diagnostica’, che in regime pubblico non hanno trovato la prenotazione per poter usufruire della visita e/o prestazione strumentale o diagnostica richiesta, entro i tempi di priorità prescritti nella ricetta dal medico curante e che devono ad essi essere garantiti.

In proposito, le classi di priorità previste dal Piano nazionale delle liste di attesa (PNGLA) 2019-2021, relativamente alle prestazioni di specialistica ambulatoriale, sono così determinate:
“Classe U (Urgente), prestazioni da eseguire nel più breve tempo possibile e, comunque, entro 72 ore;
Classe B (Breve), prestazioni da eseguire entro 10 giorni;
Classe D (Differibile), prestazioni da eseguire entro 30 giorni per le visite / entro 60 giorni per gli accertamenti diagnostici;
Classe P (Programmata), prestazioni da eseguire entro 120 giorni”.

“L’art. 3, comma 13, del D.Lgs n. 124/1998 – spiega a Quotidiano Sanità il direttore generale della Asl8, Marcello Tidore, sarà nella nostra azienda sanitaria pienamente applicativo. Suddetta norma dispone testualmente che “qualora l'attesa della prestazione richiesta si prolunghi oltre il termine fissato dal direttore generale ai sensi dei commi 10 e 11, l'assistito può chiedere che la prestazione venga resa nell'ambito dell'attività libero-professionale intramuraria, ponendo a carico dell'azienda unità sanitaria locale di appartenenza e dell'azienda unità sanitaria locale nel cui ambito è richiesta la prestazione, in misura eguale, la differenza tra la somma versata a titolo di partecipazione al costo della prestazione e l'effettivo costo di quest'ultima, sulla scorta delle tariffe vigenti. Nel caso l'assistito sia esente dalla predetta partecipazione l'azienda unità sanitaria locale di appartenenza e l'azienda unità sanitaria locale nel cui ambito è richiesta la prestazione corrispondono, in misura eguale, l'intero costo della prestazione”.

“Altresì – prosegue il direttore - nel Piano regionale per il governo delle liste di attesa (PRGLA) approvato con la DGR n. 62/24 del 4 dicembre 2020, a pagina 14, così come previsto anche dalla normativa nazionale, in merito ai percorsi di tutela è specificato che “le aziende sanitarie del SSR possono definire i percorsi di accesso alternativi alle prestazioni specialistiche, che potranno essere applicati qualora venga superato il tempo massimo di attesa per la classe di priorità corrispondente per le sole richieste di primo accesso, a garanzia della prestazione, per i soli cittadini residenti. Le aziende sanitarie del SSR elaborano una specifica procedura che permetta al paziente residente di effettuare la prestazione presso un erogatore privato accreditato con il solo pagamento del ticket o di indirizzarlo all’attività intramoenia senza costi aggiuntivi”.

“Abbiamo ritenuto inoltre opportuno – evidenzia Tidore - dover garantire le prestazioni sanitarie e diagnostiche ai pazienti residenti nell’ambito territoriale di competenza della Asl n. 8 di Cagliari, qualora non sia possibile assisterli nemmeno attraverso l’istituto della libera professione intramuraria dei medici, anche ricorrendo ai privati accreditati con il SSR”.

“Il percorso – approfondisce il Manager Asl - prevede due modalità operative, sia che le prenotazioni avvengano attraverso il CUP telefonico (chiamando ai numeri regionali 1533 o o704747474) o sia attraverso il WEBCUP. In pratica, l’utente che non sia riuscito ad avere accesso, nei termini massimi di garanzia di priorità prevista dalla ricetta in proprio possesso, a un percorso alternativo alla prestazione mediante ricorso a un libero-professionista in regime di intramoenia e che di conseguenza si sia rivolto ad una struttura privata accreditata del SSR, può chiedere il rimborso dei costi sostenuti per la prestazione. Ciò, nei limiti della tariffa media delle prestazioni rese dai professionisti aziendali in regime di intramoenia o, se trattasi di prestazioni non erogate dal personale in intramoenia dell’Asl di Cagliari, sarà riconosciuto, su istanza del paziente, la tariffa regionale aumentata della percentuale media ricavata sulla base del costo medio delle prestazioni rese dai professionisti aziendali in regime di intramoenia”.

“Per i pazienti invece non residenti nell’ambito territoriale dell’Asl di Cagliari, le prestazioni erogate in regime di libera professione intramuraria ed eseguite presso l’area dell’Asl di Cagliari saranno finanziate per il 50% dall’Asl presso la quale è residente il fruitore”.

“Gli operatori del CUP devono quindi proporre ai pazienti, qualora non sia possibile garantire le tempistiche previste dal medico prescrittore, la prima data utile in regime libero professionale e a parità di data l’operatore sanitario che richiede il compenso più prossimo alla tariffa regionale; trattasi di un percorso provvisorio in considerazione del fatto che, allo stato attuale, in virtù di specifiche disposizioni regionali in merito, gli operatori del CUP non possono visualizzare le Agende della libera professione facenti capo alle altre Asl del SSR”.

“Siamo intervenuti in una disciplina che oggi più che mai richiedeva una regolamentazione definita per essere applicata, mirata a dare una risposta ai numerosi pazienti che hanno diritto all’assistenza sanitaria, alla cura e alla prevenzione della propria salute. Ecco dunque che alla delibera è allegata tutta la documentazione a disposizione degli utenti che devono poter compilare, quindi la procedura aziendale con i percorsi previsti, il modulo per la richiesta di rimborso e la dichiarazione relativa a CUPWEB” – conclude Tidore.

Elisabetta Caredda

27 maggio 2024
© Riproduzione riservata

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