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Ausl Toscana centro. Il San Giovanni e l’Osma diventano hub chirurgici


Il San Giovanni di Dio per la patologia del pancreas, mentre il Santa Maria Annunziata per le infezioni periprotesiche e osteoarticolari. Saranno i poli chirurgici di riferimento per l’Ausl Toscana centro e per tutta l’area fiorentina. Ai due poli fiorentini di eccellenza chirurgica si aggiungono nella Asl il Santo Stefano di Prato per la patologia testa collo e il San Jacopo di Pistoia per il fegato.

10 NOV - Il San Giovanni di Dio per la patologia del pancreas e il Santa Maria Annunziata per le infezioni periprotesiche o osteoarticolari sono stati individuati dal Dipartimento delle Specialistiche Chirurgiche diretto da Stefano Michelagnoli, quali poli chirurgici di riferimento per la Asl Toscana centro e per tutta l’area fiorentina, dove viene applicato il modello organizzativo Hub&Spoke. Si tratta di poli di eccellenza specializzati per accentrare determinate patologie e accorpare le competenze di professionisti specializzati sulla patologia stessa.

Secondo questo modello, il paziente preso in carico dall’ospedale di provenienza (Spoke), viene accompagnato nel centro di riferimento (Hub) nel momento in cui si renda necessario effettuare il trattamento chirurgico. Terminato il decorso operatorio, il paziente viene affidato di nuovo all’ospedale di provenienza per la prosecuzione delle cure. Tale modello permette di passare da una concezione mono specialistica a un percorso di cura costruito sui bisogni del paziente in un’ottica multi specialistica integrata di sistema: professionisti, strutture e servizi vengono messi in relazione con la possibilità anche che un’intera equipe si sposti e si integri con i professionisti del presidio dove è ricoverato il paziente.

Considerando che è oramai appurato che la concentrazione di interventi di alta chirurgia in un unico presidio porti sostanziali vantaggi sulla mortalità e sulle complicanze di questi interventi, grazie alla sinergia che si è sviluppata fra gli operatori della Usl Toscana Centro è stato realizzato un polo di eccellenza per la chirurgia pancreatica all’Ospedale San Giovanni di Dio.

In questo presidio è a disposizione un servizio continuativo di radiologia interventistica e di chirurgia vascolare (di cui è la sede aziendale) e di endoscopia digestiva, due fra i requisiti richiesti per la scelta del centro Hub in quanto servizi fondamentali per trattare in sicurezza i pazienti con tumori del pancreas. Referente del centro è il direttore della struttura di Chirurgia generale all’ospedale di Torregalli, Alessandro Anastasi.

Al San Giovanni di Dio è presente il Gruppo Oncologico Multidisciplinare (GOM) per le neoplasie pancreatiche che ha il compito di riunire medici di più specialistiche (chirurghi, oncologi, radiologi, endoscopisti, radiologi interventisti, nutrizionisti, anatomopatologi, gastroenterologi, radioterapisti). Nelle sedute con cadenza settimanale, effettuate nel reparto di oncologia in teleconferenza con gli altri presidi della Azienda, vengono analizzati collegialmente tutti i pazienti con tumore del pancreas dell’Azienda individuando per ognuno di loro il percorso diagnostico e terapeutico più indicato seguendo il paziente nel tempo.

All’Osma percorsi multidisciplinari per il paziente con infezioni osteoarticolari
Per il percorso diagnostico terapeutico del paziente con infezione osteoarticolare o periprotesica, la scelta è andata sull’ospedale di Ponte a Niccheri, che dispone di un’organizzazione e di un setting assistenziale adeguato per la gestione di questi pazienti, talvolta molto complessi, che necessitano di percorsi multidisciplinari.

Referente del centro Hub di Ponte a Niccheri è il Direttore della struttura di Ortopedia e della Traumatologia Firenze 1, Marco Mugnaini.
 
Il paziente che accede al Centro, viene valutato nell’ambulatorio dedicato alle malattie infettive periprotesiche o osteoarticolari dove, se necessario, esegue gli esami diagnostici di primo livello: Rx, artocentesi e agoaspirato e una visita con l’infettivologo presso il reparto di Malattie Infettive diretto da Massimo Di Pietro.

Qualora occorrano, vengono programmate ulteriori indagini strumentali di secondo livello, Tc, Rm, TcPet, scintigrafia e altre consulenze specialistiche, chirurgia plastica, chirurgia vascolare e i successivi controlli.

Se il paziente necessita di un trattamento chirurgico, viene programmato l’intervento che potrà prevedere la presenza in sala operatoria di un’equipe multispecialistica con ortopedico, chirurgo plastico, chirurgo vascolare.

È stata inoltre organizzata una rete di collaborazione con il Centro di Riferimento Regionale per le Infezioni Osteoarticolari della Regione Piemonte, il CRIO (Centro di Riferimento per le Infezioni Osteoarticolari) dell’Istituto Galeazzi di Milano, il MIOS (Malattie Infettive Osteoarticolari) della Regione Liguria e con l’Università di Stanford in California, una tra le più prestigiose Università Americane, insieme ai quali vengono discussi i casi clinici più complessi, per definire le indicazioni al trattamento, e permettere la formazione di giovani professionisti.

Ai due poli fiorentini di eccellenza chirurgica si aggiungono nella Asl Toscana centro il Santo Stefano di Prato, referente Antonio Sarno, per il trattamento chirurgico della patologia testa collo di secondo livello (chirurgia avanzata) e di terzo livello (chirurgia riabilitativa) e il San Jacopo di Pistoia, referente Massimo Fedi, per la chirurgia del fegato.

In questa logica di rete assistenziale ospedaliera, rientra l’individuazione di poli d’eccellenza anche a livello nazionale in una visione solidaristica tra regioni per la soddisfazione di casi di particolare complessità.

10 novembre 2021
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