Palermo. Chirurgia senza autorizzazione. Operazione Nas in centro medico privato
Nella struttura, a cui era stata revocata l’autorizzazione sanitaria a seguito dei primi accertamenti sugli illeciti, continuava ad essere eseguita attività chirurgica complessa come l’addominoplastica, la chirurgica del seno e delle labbra, la ginecomastia. Sequestrate 700 cartelle cliniche.
04 APR - Sono circa 700 le cartelle cliniche sequestrate dai Nas nell’ambito delle indagini per accertare l’attività chirurgica non autorizzata che sarebbe stata effettuata presso il centro medico privato Ippocrate Plastic Day Center di Palermo.
“Il provvedimento – spiega una nota dei Nas - è stato adottato a seguito dell’attività investigativa svolta dai militari del Nucleo palermitano sin dallo scorso gennaio e sviluppata nell’ambito dei servizi in campo nazionale disposti dal Ministro della Salute tesi a verificare l’eventuale impianto di protesi mammarie PIP di produzione francese verosimilmente non conformi”.
Già dai primi accertamenti era emerso che presso tale struttura, autorizzata esclusivamente per l’esercizio di ambulatorio chirurgico e quindi per interventi di lieve entità, di fatto venivano effettuati interventi chirurgici complessi (addominoplastica, chirurgica del seno e delle labbra, ginecomastia, etc.), in assenza delle prescritte autorizzazioni, e le verifiche svolte il 23 marzo scorso hanno permesso di accertare che le pratiche illecite erano ancora effettuate. Per questo in Nas hanno chiesto alla Procura della Repubblica l’adozione di provvedimenti di perquisizione e sequestro della documentazione, necessari per porre in evidenza eventuali violazioni.
“Da un preliminare esame della corposa documentazione sequestrata ed acquisita nel corso di precedenti attività – spiegano ancora i Nas -, emergeva che in passato al centro Ippocrate era stata negata la specifica autorizzazione per l’esercizio di attività chirurgica complessa da parte dell’Azienda Sanitaria Provinciale e dell’Assessorato alla Salute della Regione Siciliana, che venivano pertanto, a norma di legge, resi edotti della situazione. In tale occasione ed in riscontro alle attività dei Nas, l’Azienda Sanitaria Provinciale del capoluogo siciliano procedeva all’adozione del provvedimento di revoca dell’autorizzazione sanitaria ed all’attuazione dei procedimenti sanzionatori”.
I Carabinieri stanno ora procedendo ad ulteriori indagini per a ricostruire tutte le eventuali responsabilità riscontrabili nella vicenda, tra le quali il possibile coinvolgimento dei medici che nel tempo hanno operato nel centro non accreditato.
04 aprile 2012
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