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Manovra: Regioni in Senato, necessario un riequilibrio


 
Tema dell’incontro la manovra che per i governatori colpisce eccessivamente le Regioni. Errani, accompagnato da Formigoni e dalla Polverini, ha consegnato il documento varato ieri dal parlamentino di via Parigi. I governatori del Pdl, secondo quanto anticipato dalla Polverini a margine dell’assemblea di Confcommercio, questo pomeriggio intorno alle 15,30, avranno un incontro con il premier e i ministri Tremonti, Fitto e Calderoli.

16 GIU - La protesta delle Regioni contro i tagli
contenuti nella manovra è arrivata questa mattina in Parlamento. Il presidente della
Conferenza delle Regioni, Vasco Errani (Emilia
Romagna), accompagnato dai governatori del Lazio, Renata
Polverini, della Lombardia, Roberto Formigoni, del Molise Michele Iorio e della Basilicata Vito De 
Filippo, ha incontrato i capigruppo di maggioranza e
opposizione a Palazzo Madama per illustrare il contenuto del
documento con il quale ieri i presidenti di Regione hanno
bocciato la manovra del Governo.
 
“Mi sembra si stia facendo
strada la consapevolezza delle buone ragioni delle Regioni, sia
nelle forze sociali che in quelle parlamentari”, ha riferito Errani
al termine degli incontri. La richiesta delle Regioni è di
”riequilibrare la manovra”.
 
“Alle forze economiche e sociali
chiediamo – ha aggiunto Errani – di lavorare insieme a costruire
una iniziativa che dia maggiore equità alla manovra in
riferimento a due soggetti: cittadini e imprese”. Errani ha
ricordato che i tagli alle Regioni colpiscono il trasporto
locale, i servizi sociali, l’industria, e ha ribadito che “sulle
amministrazioni centrali la manovra pesa per il 2 per cento,
sulle Regioni per il 13. Tremonti dice che i saldi devono
rimanere quelli? Spetta lui trovare le soluzioni per
riequilibrare tra i diversi comparti dello Stato”.

 
Il ‘fronte’ unitario dei governatori terrà,
visto che da alcuni presidenti di centrodestra sono venuti
segnali distensivi verso il Governo? Questa la risposta di Errani:
 “Distinguiamo il livello di appartenenza politica da quello
istituzionale. La Conferenza delle Regioni ha votato
all’unanimità  un documento molto chiaro, che dice che la manovra
per noi non è sostenibile. Questo è il ragionamento che
facciamo, non seguiamo una logica di schieramento”.
 
Roberto Formigoni si è detto
”assolutamente” fiducioso riguardo alla trattativa col Governo. “Ne discuteremo come
abbiamo sempre fatto”, ha osservato il governatore della
Regione Lombardia. “La manovra è doverosa, ma
così non va bene: lo stesso Presidente del Consiglio lo ha
detto, i totali vanno salvaguardati, ma sulle modalità si può
discutere”.
 
“Incontrerò Gasparri, che immagino
sia preoccupato almeno quanto me, e cerchiamo di capire se si può 
costruire un’azione comune che riequilibri questa manovra nei 
confronti delle Regioni”. È quanto ha sottolineato il capogruppo del 
Pd al Senato, Anna Finocchiaro, dopo l’incontro con la delegazione della Conferenza delle
Regioni.
 
La manovra, ha sottolineato la Finocchiaro, colpisce soprattutto Regioni e Comuni: “ciò – ha osservato – si traduce in un rischio 
altissimo di tagli ai servizi essenziali per i cittadini, dal 
trasporto pubblico locale, ai fondi per l’assistenza, alla famiglia, ai servizi alla persona”.
Tagli, ha aggiunto, che “non penalizzano chi ha la macchina 
privata, chi porta i bambini all’asilo privato o che ha la 
possibilità di mantenere tre badanti”, ma penalizzano “la gente normalissima e le persone disagiate. Non si capisce questo accanimento
del Governo nei confronti delle Regioni, chiamate a sostenere la 
manovra molto più dell’amministrazione centrale”. In questo, ha 
concluso, “c’è iniquità”. 
 
Il capogruppo Pdl, Maurizio Gasparri, da parte sua, ha presso atto della posizione
espressa dalle Regioni e si è espresso con un “vedremo, nell’esame in Commissione
e nel confronto con il governo, quali spazi ci siano” per
venire incontro alle loro esigenze. “Le Regioni ritengono
eccessivi i tagli e chiedono una rimodulazione tra i diversi
comparti. Sono consapevoli che la manovra vada fatta e che i
saldi non si cambiano. I capitoli che gestiscono – ha
concluso Gasparri – sono importanti, dalla sanita' al
trasporto pubblico, alle politiche per la famiglia. È necessario confrontarci e discutere”.
 
S.S. 
 
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16 giugno 2010
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