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Pa Bolzano. Si discute della mobilità dei pazienti nell’Ue: rischi e opportunità


Dal 25 ottobre 2013 entrerà in vigore una direttiva europea con nuove regole sull’assistenza transfrontaliera che prevede anche la possibilità di effettuare visite specialistiche senza autorizzazione preventiva. Theiner: “Bisogna preparasi”.

26 OTT - Ieri presso la sede del Dipartimento alla sanità della Provincia si è tenuto un incontro informativo per i direttori degli Ospedali e per i dirigenti dell’Azienda sanitaria e della Provincia sull’applicazione della Direttiva comunitaria (2011/24/CE) sull’assistenza sanitaria transfrontaliera che entrerà in vigore a partire dal 25 ottobre 2013. Con la misura viene resa possibile la mobilità dei pazienti nell'Unione Europea: un rischio, ma anche un'opportunità per l'assessore alla sanità Richard Theiner.
La direttiva UE, approvata nell'aprile 2011, per divenire operativa, dovrà essere recepita dai singoli Stati membri (entro la fine di ottobre 2013). In vista di tale data è stato attivato uno scambio di informazioni con collaboratori italiani ed esteri sullo stato di avanzamento dell’applicazione, particolarmente importante soprattutto per le regioni confinanti, quali la provincia di Bolzano. Come ha sottolineato l’assessore provinciale alla sanità Richard Theiner, presente all’incontro, per l’Alto Adige, al confine fra l’area italiana e quella tedesca, è di fondamentale rilevanza prepararsi bene per poter cogliere le opportunità che ne derivano. 
Secondo Martin Matscher dell’Ufficio per la mobilità internazione dei pazienti del Distretto sanitario di Bolzano, la regolamentazione interesserà in particolar modo lavoratori che hanno un impiego in un altro Paese UE, frontalieri, pensionati con residenza in un altro Paese UE, ma anche famigliari, che vivono in uno Stato UE, di persone che lavorano in provincia di Bolzano.
 
Cosa cambia con la nuova direttiva. Come ha spiegato Alfred König dell’Ufficio distretti sanitari, dal 25 ottobre 2013 i cittadini potranno recarsi anche i altri Paesi membri, per usufruire di prestazioni sanitarie e cure che hanno il diritto di ottenere nel loro paese di origine. Si potrà beneficiare di visite specialistiche ambulatoriali a livello di Unione Europea senza autorizzazione preventiva; per i ricoveri ospedalieri, invece, sarà necessaria una autorizzazione preventiva del Servizio sanitario provinciale per porre un limite al cosiddetto turismo sanitario. È prevista la creazione di un punto di riferimento a livello provinciale, dove i cittadini possono informarsi sui propri diritti negli altri Stati dell’UE ed in merito agli standard qualitativi, che devono essere garantiti in altri Stati dell’UE.
Cosa dovranno fare le Regioni. L’avv. Amleto Cattarin, dell’Ufficio Rapporto Socio Sanitari Internazionali della Regione Veneto, e Lorenzo Gios, Centro Regionale per la Promozione della Salute della Regione Veneto, si sono soffermati sulle misure organizzative da intraprendere da parte delle Regioni in vista dell’attuazione della direttiva. In particolare hanno affrontato la questione dei costi. A tal proposito si è ricordato come saranno rimborsate le quote equivalenti  al costo della stessa prestazione nel Paese di origine. Anche i farmaci prescritti potranno essere acquistati nei Paesi membri.
Al termine dell’incontro informativo sono stati illustrati esempi della collaborazione transfrontaliera che intercorre tra il Land austriacodella Bassa Austria e la Repubblica Ceca

26 ottobre 2011
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