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Liguria. Montaldo: “Questioni elettorali nelle scelte sanitarie portano al disastro”


“Nella nostra regione siamo riusciti a mettere in atto iniziative che in altre parti d’Italia non sono state assunte, in considerazione di scelte politico-elettorali che non possono essere prese da metro per le decisioni”. E ancora: “Non è un caso che le regioni che hanno più problemi economici sono anche quelle i cui servizi funzionano peggio”.

07 NOV - “Bisogna che in tutto il Paese si vada ad una riorganizzazione sanitaria  che non riguarda solo gli aspetti economici, ma la qualità. E la scelta delle regioni di ieri di passare immediatamente all’attuazione dei costi standard, già dal 2013 va in questa direzione e cioè verso l’assunzione di una maggiore responsabilizzazione per garantire servizi migliori,  attraverso una riorganizzazione”. Lo ha detto quest’oggi l’assessore alla salute della Regione Liguria, Claudio Montaldo intervenendo alla conferenza dei servizi della ASL 3 Genovese nel Palazzo della salute Doria a Genova Struppa.
 
 
“Non è un caso – ha aggiunto l’assessore alla salute della Liguria – che le regioni che hanno più  problemi economici sono anche quelle i cui servizi funzionano peggio”. L’assessore Montaldo ha confermato che “vi è necessità di trasferire ancora  risorse dalla rete ospedaliera al territorio per assicurare ai malati cronici un’assistenza continua, senza fare ricorso all’ospedale”. “Per far questo però – ha concluso l’assessore – servono maggiori certezze che solo l’attuazione del patto per la salute può dare, come tutti gli assessori hanno chiesto, attraverso un incontro con il Ministro Lorenzin”.
 
Montaldo ha poi affrontato temi specifici della sanità ligure con particolare riferimento al caso del concorso per un unico posto da infermiere bandito dall’ospedale Evangelico. “Non è piu’ tollerabile  che le nostre aziende non si mettano insieme, almeno a Genova,  con il risultato di sprecare risorse per far venire oltre 1000 persone a partecipare ad un concorso, indetto da una sola azienda,  per un unico posto da infermiere. Mi sembra demenziale e su questo interverremo pesantemente”.
 
“Queste cose non possono più essere consentite – ha continuato Montaldo – nell’ottica proprio anche di un risparmio di risorse e ha invitato la ASL 3 Genovese a individuare nuove prospettive per il domani, per diventare sempre più punto di riferimento per i cittadini, rispetto anche alle differenti aziende presenti nell’area metropolitana”. Per evitare casi come quello del concorso per un unico posto Montaldo ha ribadito la “necessità di uscire da logiche aziendaliste ed evitare la disarticolazione del sistema, perché così facendo si è condannati a portarsi dietro pesanti inefficienze”.
 
Per quanto riguarda i medici di famiglia Montaldo  ha detto che “ devono fare bene il loro lavoro, come già in molte aree stanno facendo, associandosi tra loro e lavorando in integrazione con le strutture pubbliche. Basta che seguano in modo preciso e puntuale i loro malati cronici con aggiornamenti, verifiche e telefonate nel caso in cui non li vedano per molto tempo, per riuscire a ridurre l’afflusso ai pronto soccorso”. L’assessore alla salute ha rimarcato che in aree come la Valbisagno, particolarmente ampie, “bisogna lavorare per garantire forme di associazione tra medici di medicina generale per prolungare il più possibile gli orari degli studi dove i cittadini si possono rivolgere trovando sempre un professionista in grado di dare risposte, come già avviene in provincia di Savona”. E sul fronte del rinnovo dei contratti  Montaldo ha auspicato che “Governo e Parlamento modifichino la norma che prevede il blocco dei contratti in sanità, proprio per evitare la demotivazione e introdurre dinamiche innovative”. 

07 novembre 2013
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