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Farmaci a domicilio a Siena. Federfarma Servizi: "Preoccupante"


L’Associazione dei distributori intermedi titolari di farmacie  “confida nella sensibilità delle istituzioni competenti per restituire alla collettività  il supporto, l’assistenza e la necessaria competenza che la distribuzione farmaceutica da sempre garantisce quotidianamente su tutto il territorio nazionale”.

19 SET - “Affidare ai postini, da sempre chiamati a recapitare lettere e pacchi, anche il delicato compito di consegnare a domicilio farmaci prescritti a pazienti cronici che necessitano di terapie complesse può rappresentare un rischio per la salute pubblica che Federfarma Servizi ritiene che il nostro Paese non possa consentirsi”. Con queste parole Federfarma Servizi si unisce ai richiami di Fofi e Federfarma contro il progetto della Asl 7 di Siena per consegna dei farmaci a domicilio, anche per le terapie complesse.

 “L’Associazione di rappresentanza dei distributori intermedi titolari di farmacie conosce bene l’importanza e la difficoltà del processo di trasporto dei farmaci. Per questo è da sempre impegnata affinché siano da tutti rispettati i severi controlli sui mezzi di trasporto e nelle strutture previsti dalla normativa, necessari per assicurare un bene primario per la collettività sociale: la salute pubblica”, spiega Federfarma Servizi in una nota, sottolineando come “mentre il ministero della Salute continua a ribadire il ruolo centrale delle farmacie come presidi sanitari sul territorio nonché la delicata funzione di garanzia esercitata dalla distribuzione farmaceutica, l’idea delle Asl di Siena e della Regione Liguria di affidare la cura della salute di pazienti in grave sofferenza ai postini è un preoccupante segno di allarme di fronte al quale non ci si può permettere di rimanere silenti”.

“La storia del nostro Paese – continua Federfarma Servizi - ha dimostrato che nella distribuzione farmaceutica la tempestività e la prontezza della risposta terapeutica devono essere accompagnate da competenze, professionalità ed esperienza nell’esercizio di uno dei più delicati servizi pubblici. Il sistema farmacia è da sempre un patrimonio culturale irrinunciabile e imprescindibile dell’assistenza sanitaria del nostro Paese.  Le presunte ragioni di risparmio economico che sono alla base dei protocolli regionali con Poste Italiane sembrano, invece, prevalere su quello che dovrebbe essere l’interessere primario, ovvero la sicurezza dei farmaci, reale strumento per il controllo dell’efficacia terapeutica e per l’effettivo contenimento della spesa sanitaria pubblica. Pensare che pazienti cronici o in terapie complesse debbano ricevere i propri farmaci dai postini, come fossero semplici pacchi o lettere, svuota di significato non solo il ruolo dell’assistenza sanitaria nel nostro Paese, ma anche il valore e la dignità del bene farmaco”.

Per questo Federfarma Servizi “confida nella sensibilità delle istituzioni competenti per restituire alla collettività sociale il supporto, l’assistenza e la necessaria competenza che la distribuzione farmaceutica da sempre garantisce quotidianamente su tutto il nostro territorio nazionale”.
 

19 settembre 2013
© Riproduzione riservata

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