Farmaci: più ricette, ma lo Stato risparmia (-1,4% nel primo semestre 2010)
Le rilevazioni di Federfarma sulla spesa farmaceutica nazionale del primo semestre 2010 rivelano un ulteriore calo della spesa (-1,4%) rispetto ai primi sei mesi del 2009, mentre cresce il numero delle ricette e quello delle confezioni, dimostrando l’efficacia delle misure di contenimento adottate da Governo e Regioni.
28 OTT - Consueto appuntamento con le puntualissime rilevazioni della Fedefarma, il sindacato dei titolari di farmacia italiani, sull’andamento della spesa farmaceutica. Ricordiamo che gli stessi dati vengono periodicamente forniti al Ssn che, anche grazie al contributo delle informazioni fornite dalle farmacie, può esercitare un rigoroso controllo sull’andamento della spesa territoriale.
Ma veniamo ai conti che mostrano un andamento “tranquillo” per le casse pubbliche: nel primo semestre del 2010, infatti, la spesa convenzionata Ssn per farmaci (i medicinali a carico del Ssn) è scesa dell’1,4% (per un esborso di quasi 5 milioni e 780 mila euro) rispetto al primo semestre 2009. In crescita invece il numero di ricette che, semestre su semestre, sono aumentate del 2,8% (per un totale di quasi 299 milioni di ricette, cioè 5 in media per ogni cittadino).
In aumento anche le confezioni dispensate: quasi 547 milioni, il 3,4% il più rispetto allo stesso periodo del 2009 (i cittadini hanno ritirato nelle farmacie, in media, 9,2 confezioni di medicinali a carico del Ssn).
I dati della Federfarma dettagliano anche l’ultimo trimestre da aprile a giugno: nel mese di aprile 2010, la spesa farmaceutica netta convenzionata Ssn è diminuita del 2,5% rispetto allo stesso mese del 2009 (sale il numero delle ricette del 2,6%); nessuna variazione di spesa a maggio (sale ancora il numero delle ricette che va a quota +5,1%, mese su mese); ulteriore discesa della spesa a giungo (2,5%) con un contestuale aumento del numero delle ricette del +4,3%.
Nel dettaglio si può dunque rilevare come le misure adottate dal Governo continuino a produrre effetti positivi sui volumi della spesa, contenendo l’aumento del numero delle ricette – e dei farmaci prescritti – che hanno quindi un prezzo mediamente più basso.
Tra le misure che più hanno contribuito a questo risultato c’è senza dubbio il taglio del prezzo dei farmaci varato “a più riprese” – si legge nell’aggiornamento della Federfarma – da Governo e Agenzia del farmaco (ultimo quello del 12,5% sui medicinali equivalenti Ssn, in vigore dal 1° giugno al 31 dicembre 2010) ma anche la scadenza di numerosi importanti brevetti che ha assoggettato molti farmaci al sistema del prezzo di riferimento (non si paga il farmaco equivalente mentre per il medicinale originatore si paga la differenza di prezzo col generico), oltre alle misure applicate a livello regionale. Hanno inoltre contribuito le misure adottate in diverse Regioni con l’assoggettamento degli inibitori di pompa protonica al sistema del prezzo di riferimento (misure che, come previsto dalla legge n. 222/2007, non potranno più essere introdotte), la reintroduzione (Abruzzo, Campania, Lazio e, dall'8 maggio 2009, Calabria) o l'appesantimento (Sicilia) del ticket,
la distribuzione diretta o per conto (quindi tramite le farmacie) di medicinali acquistati dalle Asl.
Il contributo della farmacia al contenimento della spesa
In questo quadro la Federfarma ha sottolineato il ruolo giocato dal sistema delle farmacie aperte al pubblico, chiamato a dare un contributo sostanzioso al contenimento della spesa: oltre che con la diffusione degli equivalenti e con la tempestiva fornitura dei dati analitici dei medicinali erogati in regime di Ssn, anche con lo sconto al Ssn (trattenuto direttamente su quanto dovuto dalle Asl alle singole farmacie: va ricordato che ha carattere progressivo, cioè aumenta all'aumentare del prezzo del farmaco, rendendo regressivi i margini reali della farmacia rispetto al prezzo. La misura è attenuata per le piccole farmacie e le farmacie rurali). Nel primo semestre 2010 il risparmio ottenuto con lo sconto al Ssn è stato pari a oltre 310 milioni di euro, senza dimenticare gli oltre 36 milioni di euro derivanti dal pay-back, a carico delle farmacie dal 1° marzo 2007 e prorogato per tutto il 2010.
Ma non basta: nel 2009 è stato introdotto il contributo aggiuntivo temporaneo (proprio per quell'anno) dell'1,4% della spesa farmaceutica convenzionata lorda Ssn, previsto dalla legge 77/2009 (la legge per l’Abruzzo) per un importo complessivo di circa 180 milioni di euro, a carico delle sole farmacie. Infine va ricordata anche la trattenuta dell'1,82% che la manovra economica, a decorrere dal 31 luglio, ha aggiunto in attesa di una definizione del nuovo meccanismo di remunerazione della farmacia.
I cittadini e il ticket
Per quanto riguarda infine il ticket a carico dei cittadini, la Federfarma ha rilevato come la sua incidenza sulla spesa farmaceutica lorda del Ssn sia salita passando dal 5,9% del primo semestre 2009 al 7,1% del primo semestre 2010. Nelle Regioni con ticket più alto, le quote di partecipazione hanno avuto un’incidenza sulla spesa lorda tra il 7,4% e il 10,5%.
Di particolare interesse il ruolo rivestito dal meccanismo del prezzo di riferimento: nelle regioni dove non vengono applicati ticket sui farmaci, nel primo semestre 2010, c’è stata comunque una decisa influenza delle quote di partecipazione dei cittadini (tra il 3,1% e il 4,1%, contro il 2 - 3% del primo semestre 2009) dovuta principalmente alle diffidenze nei confronti dei farmaci generici, che inducono ad acquistare comunque il medicinale originatore e a pagare quindi la differenza di prezzo.
Le Regioni e la spesa
L’analisi della Federfarma relativo al primo semestre dell’anno in corso consente anche un esame dell’andamento di spesa delle singole Regioni: il calo di spesa è particolarmente evidente in Molise (-9,7%), Calabria (-9,4%), Basilicata (-6,1%), Liguria (-4,8%), Marche (-4,3%), Piemonte (-3,6%). Molise, Calabria, Liguria, in particolare, sono interessate da Piani di rientro e hanno quindi adottato misure di contenimento della spesa molto drastiche, quali l'introduzione o l'aumento del ticket e il potenziamento della distribuzione diretta agli assistiti e/o tramite le farmacie convenzionate sulla base di specifici accordi.
La Calabria, è l'unica a far registrare una diminuzione (assai netta) del numero delle ricette (-8,3%), a seguito dell'eliminazione della monoprescrizione e dell'introduzione di un ticket tra i più onerosi di quelli applicati nelle altre Regioni (1 euro per ciascuna ricetta o impegnativa del medico curante e 2 euro per ciascun pezzo prescritto (massimo 2), per un limite massimo per ricetta pari a 5 euro, compresa la quota fissa). Sempre in Calabria (dove la spesa farmaceutica convenzionata Ssn pro-capite è la più elevata), la maggior parte dei farmaci del Prontuario Ospedale-territorio (PHT) viene distribuita in farmacia in regime convenzionale, mentre in altre Regioni tali farmaci vengono distribuiti direttamente dalle Asl o dalle farmacie per conto delle Asl. In entrambi i casi (distribuzione diretta e distribuzione per conto), la relativa spesa non viene contabilizzata nell'ambito della farmaceutica convenzionata, che risulta quindi più bassa.
28 ottobre 2010
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