Lazio. Viterbo. Ospedale di Belcolle, stop ai pasti "precotti"
Nel complesso ospedaliero di Belcolle, torna la cottura in loco dei pasti destinati ai pazienti, ai dipendenti e ai bambini dell’asilo nido. Una scelta dettata a seguito delle disposizioni legislative della spending review che avevano comportato numerose criticità sulla qualità del servizio erogato.
06 AGO - L’ospedale di Belcolle dice addio alla somministrazione di pasti precotti. Una scelta dettata a seguito delle disposizioni legislative legate alla spending review e che aveva comportato numerose criticità in merito alla qualità del servizio erogato.
Il nuovo servizio aziendale di mensa e di ristorazione, frutto di una gara di appalto centralizzata espletata nei mesi scorsi, è stato oggi centro di una conferenza stampa alla presenza del commissario straordinario della Ausl di Viterbo Luigi Macchitella, del direttore sanitario Patrizia Chierchini, del direttore dell’E-procurement Andrea Bianchini e del direttore sanitario di Belcolle Giuseppe Cimarello.
Nel complesso ospedaliero sarà riattivata la cucina centralizzata con la preparazione in loco di tutti i vitti in regime di legame fresco caldo. Vale a dire: cibi preparati e subito somministrati. Per i presidi periferici, invece, le procedure contemplano l’abbattimento della temperatura, il trasporto, la riattivazione e la somministrazione, ritornando, di fatto, a quella che era la situazione operativa precedente alla rimodulazione della mensa. Ovviamente, il fatto che i vitti vengano preparati a Belcolle consente alla Ausl di Viterbo di effettuare i dovuti controlli qualitativi e quantitativi al fine di garantire gli stessi standard in tutti i presidi aziendali. Ogni mese verranno preparati 13mila pasti per tutte le strutture ospedaliere della Ausl.
Prima di entrare a regime con la cottura e la somministrazione in loco dei vitti, è previsto un periodo transitorio necessario per la fornitura e l’istallazione delle nuove apparecchiature, a carico della ditta appaltatrice. Per tali operazioni è stato previsto un periodo di tre mesi, ma la Ausl di Viterbo sta adottando tutte le misure, per quanto nella propria possibilità, al fine di anticipare i tempi e di garantire un servizio ottimale e in linea con le aspettative dei pazienti e dei dipendenti. Nella fase transitoria sono stati contemplati due step. Nel corso del primo, dalla durata di cinque giorni, necessari per l’istallazione delle apposite attrezzature per il lavaggio della porcellaneria, i vitti sono stati somministrati con materiale monouso; durante il successivo, vale a dire già da oggi, torneranno ad essere utilizzati i materiali in ceramica.
“Riattivare la cottura il loco dei pasti a Belcolle, mantenendo i livelli occupazionali precedenti – commenta il commissario straordinario della Ausl di Viterbo, Luigi Macchitella – è per tutta la direzione generale motivo di grande soddisfazione. Ripartiamo, dunque, con un’attività ospedaliera tra le più fondamentali da un punto di vista dell’umanizzazione, dell’accoglienza e dello stesso aspetto terapeutico. È un fatto estremamente positivo. Determinante è stata anche la procedura di gara centralizzata messa in atto dalla Regione Lazio che ha comportato degli indubbi vantaggi in merito alla qualità e al costo del servizio”.
06 agosto 2013
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