Abruzzo. L'Aquila: 50% ha malattie alla tiroide, +10% della media nazionale
E' per questo che, la scorsa settimana, l'ospedale del capoluogo abruzzese ha offerto controlli ed esami gratuiti. L'80% dei soggetti esaminati, scelti tra pazienti già monitorati, ha evidenziato problemi. Un fenomeno spiegabile soprattutto con la carenza di iodio tipica delle zone montane.
29 MAG - All’Aquila metà della popolazione è colpita da malattie della tiroide, registrando un 10% oltre la media nazionale. E’ per questo che la Asl ha intensificato la prevenzione. Per 4 giorni, il 20, 21, 22 e 24 maggio scorsi , l’ospedale dell'Aquila ha aperto le porte agli utenti, con controlli ed esami gratuiti.
L’iniziativa di Endocrinologia dell'Aquila ha raccolto un notevole successo, tanto che ha registrato una media di 15 controlli al giorno, con i pazienti sottoposti, all’interno del reparto, a visite ed ecografie. L’80% dei soggetti esaminati ha fatto registrare problemi alla tiroide ma il risultato era ampiamente prevedibile poiché si trattava di pazienti selezionati, cioè già affetti (a vario titolo) da malattie cardiache. La connessione tra ghiandole e cuore è infatti tale che il malfunzionamento della tiroide può causare patologie cardiache oppure, per chi ne già affetto, aggravarle.
E al di là dei risultati, i dati consolidati nel corso degli anni precedenti evidenziano che 50 aquilani su 100 hanno problemi tiroidei. “Ciò si spiega – ha sottolineato
Giuliano Mariani, che ha diretto il monitoraggio - con la carenza di iodio tipica di zone montane come la nostra. Ecco perché, in tutte le campagne si sensibilizzazione che facciamo, insistiamo sulla necessità di utilizzare nell’alimentazione sale fortificato con iodio, con quantità ottimale nell’ordine dei 150 microgrammi al giorno”. E’ per questo che “va ribadita l’importanza della prevenzione – aggiunge - che passa attraverso un semplice prelievo del sangue e un controllo periodico dello specialista. Adottando queste semplici regole si possono prevenire gravi complicanze ossee, vascolari e metaboliche. Basti pensare che, in Italia, i casi di malattie alla tiroide sono raddoppiati: negli ultimi 20 anni hanno interessato circa 6 milioni di soggetti. Numeri che richiedono di alzare la soglia dell’attenzione e un monitoraggio costante”.
29 maggio 2013
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