Calabria. Scambio d’accuse tra Scopelliti e Loiero su nomine in sanità
La scorsa settimana l’attuale governatore aveva imputato all’ex presidente della Regione l’assunzione di “amici dei mafiosi”. Non si è fatta attendere la replica di Loiero: “Faccia i nomi. A sentire i 7 pentiti che lo chiamano in causa, non nego la conoscenza di Scopelliti in materia di mafia”.
04 FEB - “Spero che non disturbi il fatto che questa inaugurazione capiti in un periodo a ridosso della campagna elettorale. Anche perchè i nostri colleghi e avversari, nel tempo, non facevano inaugurazioni in campagna elettorale magari, ma si limitavano ad assumere gli amici dei mafiosi nella sanità”. Questa l’accusa lanciata la scorsa settimana dal presidente della Regione Calabria,
Giuseppe Scopelliti, nel corso dell'inaugurazione del nuovo reparto di oculistica dell'Ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro, aggiungendo che si tratta di “un tema molto delicato, molto inquietante”.
Chiamato in causa, l’ex governatore calabrese,
Agazio Loiero, ha replicato alle accuse senza usare mezzi termini: “Non nego, anche a sentire i sette pentiti che lo chiamano in causa, la conoscenza e la competenza dell’attuale Presidente in materia di mafia. Siccome però si tratta di un tema assai delicato, lo invito a fare dei nomi, a esplicitare il periodo a cui la sua affermazione fa riferimento”.
Per Loiero le parole dell’attuale governatore sarebbero dettate dai sondaggi “che registrano una caduta verticale dei consensi della sua parte politica e dalle condizioni in cui versa la Regione da lui presieduta”. “Non c’è un settore, dalla sanità ai rifiuti - ha concluso l’ex presidente della Regione - dove non si rischi un disastro e mentre nel corso del primo anno il presidente trovava facile attribuire la colpa per le cose che non andavano alla passata amministrazione, oggi che di anni della sua gestione ne sono passati tre, diventa difficile compiere la stessa operazione”.
04 febbraio 2013
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