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Tumori. Parte in Puglia progetto per diagnosi precoce con i radiofarmaci


Il progetto di alta formazione e sviluppo dei radiofarmaci prevede l'assegnazione di dieci borse di studio da 20mila euro. Realizzato da Itelpharma con l’Università degli Studi di Bari e del Salento, e il Cnr di Lecce, il progetto è patrocinato dall’Ordine interprovinciale dei Farmacisti di Bari e Bat.

24 GEN - Sarà avviata per la prima volta in Puglia la sperimentazione di un radio farmaco che può essere applicato alla diagnosi dei tumori neuroendocrini e che coinvolgerà le medicine nucleari della regione. Questo grazie ad un progetto presentato dalla Divisione radio-farmaceutica Itelpharma della Itel Telecomunicazioni, azienda pugliese con sede a Ruvo, leader nel settore della ricerca applicata alla diagnostica per immagini e alla terapia e realizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, dell’Università del Salento, del Consiglio nazionale delle Ricerche Divisione Scienze Fisiche e Tecnologie della Materia – Istituto per la Microelettronica e Microsistemi di Lecce, nonché con il patrocinio dell’Ordine interprovinciale dei Farmacisti di Bari e Bat.

Alta formazione e sviluppo dei radio-farmaci, tutela della salute e nuova occupazione, sono il mix fondamentale alla base del progetto, ideato nell’ambito del PON, il Programma Operativo Nazionale “Ricerca e competitività 2007-2013”.

In campo dieci le borse di studio da 20mila euro ciascuna, destinate, attraverso una selezione pubblica, a laureati dai 24 ai 50 anni in diverse discipline (Farmacia, Ingegneria, Chimica, Biologia, Chimica e tecnologie Farmaceutiche, Biotecnologie e Fisica).

I corsi si svolgeranno principalmente nella sede della Itel, a Ruvo e in parte presso il Dipartimento di Farmacia- Scienze del Farmaco dell’Università Aldo Moro di Bari.

“Puntiamo a rendere sempre più efficiente il processo produttivo del radio-farmaco FDG, utilizzato nella diagnostica per immagini (PET) e che oggi si attesta su una scadenza in termini temporali, dal momento della produzione, di circa dieci ore, trasporto incluso”, ha affermato Roberto la Forgia, site manager della Itelpharma e responsabile del progetto di ricerca. “Di qui – ha aggiunto - l’importanza di una produzione praticamente a chilometro zero che tutela operatori e pazienti. La nostra idea è anche quella di garantire una quantità maggiore di prodotto finito che oggi serve giornalmente dai dieci ai dodici pazienti per struttura ospedaliera attrezzata per la medicina nucleare in Puglia. Itelpharma produce durante la notte il radio-farmaco che ogni mattina alle 8,00 viene consegnato per essere iniettato nei pazienti che devono effettuare l’esame PET in 7 degli 8 centri operativi in Puglia (tutti, tranne il Policlinico di Bari, a soli 20 km da Ruvo). In un anno i centri da noi forniti utilizzano il nostro radio-farmaco su un numero complessivo di circa 10mila pazienti con una media giornaliera di circa 60 esami PET. Attraverso questo progetto che prevede l’alta formazione, retribuita, di Tecnici della ricerca e dello sviluppo di radio-farmaci – ha concluso La Forgia - contiamo anche di rendere sempre più concreta la necessaria sinergia tra pubblico e privato sul territorio, anche per colmare alcune lacune nell’ambito legislativo e della conoscenza nel settore della radiofarmacia”.

Una necessità di cui il presidente dell’Ordine interprovinciale dei farmacisti di Bari e Bat, sen. Luigi d’Ambrosio Lettieri, si fa interprete pragmatico. “Gli aspetti regolatori in un settore così strategico non solo per l’economia del territorio, ma anche per il diritto alla cura e alla prevenzione, rivestono una particolare importanza”, ha detto. “Creare sempre più concrete azioni di sinergia e di partenariato tra i settori della ricerca, della produzione, della formazione e della professione rappresenta, poi, una tappa obbligata se si vuol essere all’altezza delle sfide che la crescente ed esigente domanda di salute dei cittadini impone per garantire qualità e innovazione, sviluppo economico e dell’occupazione, ottimizzando la gestione delle risorse disponibili. Infatti, il farmaco e la ricerca farmaceutica rivestono una importanza strategica sia per le prospettive di salute delle persone e le aspettative di vita – aumentate anche grazie ad una appropriata terapia farmacologica, al ricorso alla diagnosi precoce e alla rinnovata attenzione per le malattie rare – che per lo sviluppo. Ci sembra che sia proprio in questa direzione che si muova Itelpharma, che oggi certamente rappresenta il fiore all’occhiello della Puglia a livello internazionale, nel campo della ricerca applicata alla medicina nucleare e alla produzione di radio-farmaci d’avanguardia e del quale sono apprezzabili i cospicui investimenti destinati alle moderne tecnologie ma anche gli sforzi nell’aver selezionato una vera e propria task force di giovani brillanti ricercatori e operatori il cui percorso formativo è costantemente guidato dal Dipartimento di Farmacia di Bari che con il Master in radio farmaci ha saputo dare una risposta rapida e corretta alle esigenze del territorio”.

“In questo quadro- ha concluso d’Ambrosio Lettieri - è evidente che le istituzioni sono chiamate ciascuna a fare la propria parte. L’azione del Governo Berlusconi, in questo senso, era stata improntata, pur nelle ristrettezze del momento dovute ad una crisi di carattere internazionale, al sostegno e all’incentivazione di un settore i cui progressi non possono che avere apprezzabili ed importanti ricadute sulla tutela della salute pubblica e sotto il profilo economico, sociale e perfino culturale, trovando piena attuazione anche nel piano per il Sud presentato dall’ex ministro Fitto. Ma è altrettanto evidente che, proprio in virtù dei costi altissimi che spesso comporta lo standard qualitativo della produzione di alcuni farmaci, specie nel settore della medicina nucleare, occorre che anche le istituzioni regionali prestino particolare attenzione alla valorizzazione dei centri di eccellenza che operano sul territorio interessato”.
 
Il presidente della Ital, Leonardo Diaferia, ha infine sottolineato la “continuità dell’impegno della Ital Telecomunicazioni S.r.l. nel promuovere iniziative concrete di sviluppo per il territorio ed in favore dei giovani, grazie alla ormai consolidata cooperazione con enti pubblici di ricerca ed istituzioni”.

24 gennaio 2013
© Riproduzione riservata

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