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Specializzandi. Sardegna parifica il trattamento economico tra i medici e quelli di area sanitaria  

di Elisabetta Caredda

L’emendamento con le prime firme dei Capigruppo è passato nella legge regionale sulla variazione di bilancio per il triennio 2024-2026. Con questa approvazione, la Regione Sardegna si conferma la prima a livello nazionale ad aver portato avanti questa importante misura. Soddisfazione condivisa tra maggioranza e opposizione, esultano gli specializzandi: per loro la realizzazione di un sogno da sempre auspicato. L'EMENDAMENTO

15 NOV - Ad unanimità la massima assemblea legislativa, la maggioranza e opposizione unite, hanno mantenuto l’impegno con la legge regionale sulla variazione di bilancio per il triennio 2024-2026 approvata l’8 novembre 2024, di estendere l’adeguamento dell’ammontare delle borse di studio assegnate alle matricole del primo anno accademico 2023/2024 delle scuole di specializzazione di area sanitaria, anche ai colleghi specializzandi degli anni superiori al primo senza alcuna discriminazione.

Attualmente suddetti specializzandi percepiscono una borsa di studio di 11.603 euro, e verrà uniformata al valore dei contratti di formazione specialistica che è pari a 25mila euro per i primi due anni di corso e di 26mila per gli anni successivi. A queste borse di studio vi potranno ora accedere non soltanto i residenti, ma anche chi è nato in Sardegna.

In proposito, Umberto Ticca, capogruppo dei Riformatori sardi e componente della commissione consiliare Salute, che già nel mese di agosto aveva presentato un primo emendamento sulla tematica, allora non passato, ma sul quale ha poi sensibilizzato i colleghi del Consiglio regionale, commenta lieto: “Sono soddisfatto del risultato che abbiamo raggiunto perché con la delibera del mese di luglio approvata dalla Giunta si era creata una situazione di forte disparità, non tanto tra specialità diverse, quanto tra specializzandi della stessa materia ma di annualità diverse. Cioè si era creato davvero un paradosso, per cui, chi iniziava adesso l’anno accademico aveva una borsa di studio doppia rispetto a chi era negli anni accademici successivi al primo, che paradossalmente doveva addirittura supportarli in questo inizio dell’attività di specializzazione”.

“Con questo emendamento – prosegue Ticca - che è passato con le prime firme dei Capigruppo, finalmente si mette fine a quella che era una situazione di disparità. Sono particolarmente soddisfatto, nel mese di agosto feci un emendamento con il mio gruppo, ma fu bocciato. Questa volta invece evidentemente, col passare dei mesi, si è riusciti in una azione di allargamento delle persone interessate a questa materia e quindi siamo riusciti a raggiungere l’obiettivo di parificare il livello delle borse di studio tra annualità diverse per quanto riguarda gli specializzandi non medici di area sanitaria. Bene così, finalmente si è presa la decisione tutti insieme per il bene degli specializzandi”.

“La Regione Sardegna è la prima a livello nazionale a riconoscere la parificazione del trattamento economico tra gli specializzandi non medici e medici” – interviene il presidente del Consiglio Piero Comandini, che è anche Segretario Regionale del Partito Democratico, e che si è adoperato per rendere equa la misura a tutti gli specializzandi.

“Dobbiamo essere orgogliosi del risultato ottenuto – continua Comandini -, la politica regionale è sempre sensibile ed aperta al dialogo, al confronto e all’ascolto. Questa è la buona politica”.

Condivide il lieto esito anche Paolo Truzzu, capogruppo di Fratelli d’Italia, che insieme a tutto il gruppo consiliare aveva sollevato con una mozione a problematica sulla necessità urgente di parificare l’importo delle borse di studio dell’area sanitaria non medica a tutti gli specializzandi in corso. Afferma: “È molto semplice: eravamo di fronte a un’ingiustizia evidente che doveva essere sanata. Anzi mi stupisce che non si fosse fatto prima. Siamo riusciti finalmente a risolverla, come promesso, con la collaborazione di tutti e siamo felici soprattutto per gli specializzandi”.

Infine il medico specialista Giuseppe Frau (Uniti per Alessandra Todde), Vice Presidente del Consiglio regionale, che asserisce: "Sono molto soddisfatto di questo splendido risultato raggiunto. Oltre che dare soddisfazione contrattuale agli specializzandi, e' un grande investimento di competenze fiducia e motivazione, di professionisti indispensabili, in settori strategici, su cui dobbiamo scommettere per il futuro e il rilancio della nostra isola".

Esulta il comitato sardo “Biologi e "Non Medici Sanitari" Specializzandi: una legge per i contratti”, da sempre impegnato in questa battaglia. “A tutte le Istituzioni che hanno accolto sensibilmente e favorevolmente il nostro appello – commenta Davide Sini -, biologo iscritto al primo anno accademico 2022/2023 della Scuola di specializzazione di patologia e biochimica clinica e componente del succitato Comitato - va il nostro più sentito ringraziamento. Avete realizzato il nostro sogno, dando inoltre valore all’attività che prestiamo con dedizione per il SSR. Grazie di vero cuore”.

Elisabetta Caredda

15 novembre 2024
© Riproduzione riservata

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