Riforma cure primarie. Porto (Fimp Sicilia): “Ribadire confini assistenziali tra ospedale e territorio”
Per il segretario regionale della Fimp Sicilia, oggi si assiste a una “eccessiva sovrapposizione dei ruoli tra il primo e secondo livello assistenziale”, con un ospedale che è però “spesso fonte di eccessivo dispendio di risorse”. Serve “una miglior definizione del confine tra territorio e ospedale”.
27 OTT - Occorre ribadire con chiarezza quali sono i confini dell’assistenza territoriale e quella ospedaliera. Ad affermarlo Adolfo Porto, segretario regionale Fimp Sicilia, intervenendo in occasione del lancio del VII Congresso Fimp Sicilia, in programma dal 26 al 28 ottobre a Palermo.
L’importanza dei vaccini, le nuove frontiere della dermatologia e le sfide della neuropsichiatria; ma anche il riordino delle cure primarie e la responsabilità professionale del medico. Questi gli altri temi al centro del congresso, finalizzato alla promozione e al sostegno dell’attività di aggiornamento e formazione del medico “che è punto di riferimento per la salute di bambini e adolescenti”, ribadisce Porto. Secondo il quale “in un momento in cui i vaccini sono entrati nell’occhio del ciclone per problematiche legate alla loro sicurezza, non bisogna dimenticare che solo alcuni mesi fa, dopo molti anni d’attesa, è stato varato il Nuovo Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2012-12014. In questo documento vengono riconosciute come priorità per la Sanità Pubblica la riduzione o l’eliminazione del carico delle malattie infettive prevenibili con le vaccinazioni. I pediatri della FIMP, gli Igienisti della SITI e alcune organizzazioni dei Medici di medicina generale, hanno promosso dal canto loro il “Calendario Vaccinale per la Vita”, nel quale si prevede una copertura vaccinale totale da zero a cento anni, superando le distinzioni di età e di condizioni”.
Proposta che, ricorda il segretario regionale Fimp, “è stata subito recepita dalla Regione Sicilia, che già da molti anni ha adottato una politica molto avanzata che l’ha vista all’avanguardia a livello europeo. Infatti lo specifico e recentissimo decreto dell’Assessore regionale alla Salute, Massimo Russo, rappresenta una ulteriore conferma. Infatti, con tale strumento le strategie vaccinali della nostra Regione da quest’anno corrispondono anche ai LEA - Livelli Essenziali di Assistenza. L'acquisizione di nuove ed aggiornate conoscenze in campo vaccinale e il consenso sulle strategie vaccinali scelte in Regione Sicilia, sono alla base del recente decreto che emana ed implementa il nuovo Calendario Vaccinale Regionale. Strumento di cui dovrà farsi interprete, più di ogni altro, il pediatra di famiglia”.
Ma tra i temi di stingente attualità che dibattuti in occasione del Congresso della Fimp Sicilia non poteva mancare quello del riordino delle cure primarie. “Per quel che concerne il territorio – ha affermato Porto - , il pediatra di libera scelta è riconosciuto come il primo referente del paziente bambino e come l’elemento portante di avvio e monitoraggio dei percorsi preventivo-diagnostico-terapeutici più appropriati che, nella quasi totalità dei casi, si esauriscono nell’ambito della propria attività. Se da un lato la figura del pediatra di famiglia e il suo ruolo devono adeguarsi al cambiamento dei profili di morbilità, della patologia corrente, dei nuovi bisogni e della domanda di salute sempre crescenti, dall’altro l’eccessiva sovrapposizione dei ruoli tra il primo e secondo livello assistenziale, richiede una miglior definizione del confine tra territorio e ospedale, spesso fonte di eccessivo dispendio di risorse che potrebbero essere riallocate per l’adeguamento dei servizi alle nuove richieste assistenziali, erogative e organizzative”.
Pertanto, per il segretario regionale della Fimp, “va riformulata l’organizzazione pediatrica territoriale per adeguarsi alle funzioni da assolvere oggi, partendo dalla rivisitazione dell’art.8 della legge 502/1992 (Disciplina dei rapporti per l’erogazione delle prestazioni assistenziali). Di conseguenza si rendono necessarie azioni correttive per potenziare una rete assistenziale territoriale che attivi gli strumenti di integrazione e di razionalizzazione tra i diversi livelli di assistenza e tra attori diversi nell’ambito dello stesso livello, secondo una logica “di sistema” che parta dall’attuazione dei Livelli Essenziali ed Appropriati di Assistenza, per garantire uniformità di prestazioni su tutto l’ambito regionale, lasciando la specificità dell’ospedale alle patologie acute gravi. Verso questa direzione deve muovere la moderna pediatria”.
27 ottobre 2012
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