Medici CA. Smi Abruzzo: “Positiva conclusione della vertenza per il risarcimento dell'indennità di rischio”
Le aziende sostenevano l'illegittimità della voce e chiedevano quindi il recupero degli importi corrisposti ammontanti fino a circa 50000 euro per ciascuno medico di continuità assistenziale. La risoluzione a favore dei medici è arrivata con l’approvazione dell'emendamento Pagano al Decreto Pa, che ha consentito di escludere tutti i medici convenzionati dalla ripetibilità degli emolumenti pagati e successivamente dichiarati non dovuti e corrisposti fino al 31 dicembre 2020.
24 LUG - Si è conclusa con “grande successo e soddisfazione” da parte dei medici di continuità assistenziale convenzionati delle Asl d'Abruzzo la vicenda delle richieste risarcitorie dell'indennità di rischio percepita dagli stessi negli anni passati. Ad annunciarlo è
Pierluigi Luongo, segretario regionale Sindacato Medici Italiani (Smi) Abruzzo, dando notizia della conclusione della vertenza.
“Ci eravamo affidati nel tempo a consulenze legali da parte di professionisti locali specializzati in diritto del lavoro con risultati non definitivamente dirimenti la questione dibattuta (le aziende, ultima quella di Pescara, sostenevano l'illegittimità della voce stessa e quindi l'opportuno recupero degli importi corrisposti ammontanti fino a circa 50000 euro/medico di c.a.)”, spiega Luongo. “L’accelerazione finale, verso la felice risoluzione della vicenda – spiega quindi -, è arrivata grazie all'appassionato interessamento da parte del senatore Nazario Pagano, che si è reso promotore in sede di conversione del decreto legge n. 44 del 22/4/2023 (decreto P.A.) dell'emendamento che ha modificato l'art.24/bis del decreto legge n. 41 del 22/3/2021: in questo modo si è restituita serenità e tranquillità a professionisti che negli anni erano stati oggetto di una grave ingiustizia”.
L’emendamento, nel dettaglio, sopprimeva le parole “addetto al servizio di emergenza-urgenza” dall'articolo 24-bis, comma 1, del decreto-legge 22 marzo 2021, n. 41, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 maggio 2021, n. 69, che in originale recitava “al fine di tutelare il servizio sanitario e di fronteggiare l'emergenza epidemiologica conseguente alla diffusione del virus SARS-CoV-2, le somme corrisposte al personale medico convenzionato addetto al servizio di emergenza-urgenza fino al 31 dicembre 2020, a seguito di prestazioni lavorative rese in esecuzione di accordi collettivi nazionali di lavoro o integrativi regionali regolarmente sottoscritti, non sono ripetibili, salvo che nei casi di dolo o colpa grave”.
Con l’emendamento, di fatto, l’articolo è stato esteso a tutti i medici convenzionati.
Dallo Smi “un sentito riconoscimento” per la conclusione della vicenda anche al consigliere regionale Mauro Febbo, presidente Commissione Vigilanza Regione Abruzzo”.
24 luglio 2023
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