Terapie intesive aperte. Per le Regioni serviranno tre anni (e più risorse) per adeguarsi
25 MAG - Le terapie intensive aperte alle famiglie dei pazienti vanno anche bene alle Regioni, ma ci vogliono tempi decisamente più lunghi e risorse decisamente maggiori rispetto a quanto scritto nella proposta di legge n. 141 “
Disposizioni concernenti la realizzazione di reparti di terapia intensiva aperta”, su cui i Governatori hanno dato il loro parere.
In sostanza il parere delle Regioni è semplice e breve, di sole due considerazioni.
La prima è che servono almeno tre anni e non solo sei mesi come scritto nella proposta per realizzarle perché “gli adeguamenti previsti dalle linee guida interessano anche l’adeguamento degli spazi attrezzati per i familiari e altre modifiche strutturali. Si ritiene quindi che la proposta di sei mesi sia insufficiente e concretamente poco fattibile”.
La seconda è quasi una conseguenza della prima: “E’ necessario che le previsioni di adeguamento strutturale siano subordinate alla disponibilità di adeguate risorse finanziare statali in conto capitale”. Quindi, terapie intensive aperte si, è un’iniziativa apprezzabile, ma i paletti delle Regioni allungano i tempi. E parlano di risorse che appaiono difficili da reperire.
25 maggio 2017
© Riproduzione riservata
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001
Sede legale e operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari
Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013
Riproduzione riservata.
Policy privacy