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M5S: “Dimostrata l’assoluta inconcludenza del sistema anticorruzione delle Asl”


17 GEN - “L’inchiesta sul monopolio dei servizi funebri nei due ospedali di Bologna è la dimostrazione dell’assoluta inconcludenza dei meccanismi di rilevazione, controllo, vigilanza contro la corruzione che tutte le aziende sanitarie dovrebbero assicurare all’interno delle proprie strutture. Da quanto sta emergendo in queste ore, infatti, ad essere completamente aggirata è la legge regionale che vieta espressamente ai rappresentati di agenzie funebri l’ingresso all’interno delle camere mortuarie. Perché i vertici sanitari delle strutture coinvolte non hanno mai controllato cosa succedeva in quegli spazi?”. A chiederlo è il MoVimento 5 Stelle, che ha presentato un’interrogazione in Regione sul l'operazione "Mondo sepolto" contro i cartelli di imprese che si spartivano servizi nelle camere mortuarie degli ospedali S.Orsola e Maggiore a Bologna.

“Il nostro ringraziamento va ovviamente alle forze dell’ordine e agli inquirenti che hanno portato alla luce un sistema corruttivo che lucrava sulla pelle di chi aveva appena subito un lutto – spiega Silvia Piccinini – Sistema che tutti i meccanismi messi in campo da Regione e aziende sanitarie non sono riusciti a debellare, né tantomeno ad intercettare. Ecco perché abbiamo depositato una interrogazione urgente per chiedere alla Regione di fare la massima chiarezza su questo punto, per capire cosa realmente non abbia funzionato. Certo, resta l’amarezza di costatare che i vertici delle strutture sanitarie, che ogni anno ricevono premi a valanga dalla Regione per la ‘bontà’ del loro lavoro, non si siano mai accorti di quello che accadeva proprio sotto ai loro occhi. Tra l’altro su una delle agenzie di servizi funebri coinvolte in questa inchiesta noi del MoVimento 5 Stelle avevamo provato ad accendere i riflettori già tempo fa denunciando, anche con un esposto in Procura, la sua singolare presenza, a nostro avviso illegittima, all’interno del cimitero di Zola Predosa”.

Nella interrogazione si fa riferimento anche alle nuove norme introdotte dalla legge anti-corruzione voluta dal Governo. “Almeno, grazie proprio alla legge ‘spazza corrotti’ che il MoVimento 5 Stelle ha fortemente voluto, l’interdizione dai pubblici uffici di queste persone sarà definitivo mentre fino a ieri non era così – aggiunge il consigliere M5S Andrea Bertani - Il rischio, infatti, è che una volta accertate tutte le responsabilità e anche dopo aver scontato l’eventuale pena i soggetti al centro di questa inchiesta potessero ritornare a svolgere la stessa attività. Cosa che solo la nostra legge che entrerà in vigore a fine mese vieta espressamente”.   

17 gennaio 2019
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