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Guardia medica nega prescrizione?/1. Ho molti dubbi sulla vicenda

di Santo Angileri

22 DIC - Gentile direttore,
leggo con profondo turbamento l’articolo pubblicato in data 20 dicembre, e non posso che non fare, da medico di Guardia Medica, delle opportune riflessioni, sia sulle disordinate competenze ed allusioni che vengono evidenziate nel testo, ma soprattutto sui giudizi che vi sono gratuitamente inseriti.  

I miei, di giudizi, del resto sono inficiati dal non essere pugliese e dal non poter pertanto discutere con competenza di quella realtà, ma in questo avrebbe forse dovuto meglio illustrarmi sia l’articolo stesso sia le dichiarazioni riferite dal politico Dr. Mario Conca, di cui leggo essere tra l’altro componente della Commissione Sanità del Consiglio Regionale pugliese, e quindi da cui credo giusto attendersi  competenza di giudizi.
 
Infatti ritengo anzitutto stigmatizzare che i farmaci in questione (banali cortisonici!) non solo dovrebbero essere nella dotazione farmaceutica di tutte le Guardie Mediche di Italia, ma non richiedono particolari norme prescrittive. Non appare tra l’altro chiara la motivazione di un rinvio della prescrizione (e non di un suo rifiuto!), per giunta ad un orario che non sembra appartenere alla fascia notturna del servizio. 

Ancora più incongruo inoltre appare l’appello al servizio di Continuità Assistenziale da parte del personale del 118 (si suppone di personale laico…) che ritiene utile la prescrizione del  farmaco pur essendo chiamato per un trauma cranico in soggetto con grave patologia neurochirurgica in corso, invece che trasferire, come sarebbe stato opportuno e competente, immediatamente la paziente al P.S.
 
A ciò inoltre vorrei ricondurre considerazioni, controverse nella loro certezza, sulla dichiarazione di Conca che afferma: “È chiaro che la continuità assistenziale è un inutile spreco….”. Pur ammettendo che  “…Se la guardia medica avesse assolto con coscienza al lavoro per cui è pagata, avremmo evitato un ricovero costoso, non avremmo fatto rischiare la vita alla signora e oggi non ne starei a parlare…. “ ,per arrivare ad una conclusione di progetto dichiarando che “… nelle more che l'h16 in discussione soppianti un servizio dannoso oltre che inutile.”
 
La contraddittorietà di queste considerazioni mi sembra evidente, come pure il convincimento politico di un servizio, quale la Continuità Assistenziale, la cui possibile riduzione ed abolizione di attività notturna, con il cosiddetto progetto H16 che ha permeato la recenti bozze contrattuali di settore, che il Dr. Conca esprime inappropriatamente; infatti se il medico in servizio ha sbagliato, non per questo si può fare una condanna sommaria dell'attività dei 15.000 medici impegnati quotidianamente in tutt'Italia!
 
Auspico pertanto che, in attesa della soluzione decennale dei grandi problemi che affliggono la nostra assistenza sanitaria, dalla consegna di farmaci per il primo ciclo terapeutico, passo iniziale della reale continuità assistenziale ospedale-territorio, alle dimissioni protette e all’emigrazione sanitaria, nonché al miglioramento delle dotazioni tecnologiche delle nostre ASL e ospedali, si proceda, proprio da parte dei nostri politici, ad esprimere con maggior competenza giudizi su attività e dimensioni che non conoscono.
 
Dr. Santo Angileri
Medico di Continuità Assistenziale e di Assistenza Primaria (Enna)

22 dicembre 2016
© Riproduzione riservata

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