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Basta con la formazione Oss con il metodo Outlet 

di Angelo Minghetti

26 SET - Gentile Direttore,
apprendiamo che anche la Regione Puglia ha deliberato l’attività formativa per l'acquisizione della qualifica di Oss attraverso istituti professionali regionali ad indirizzo Tecnico dei Servizi Socio Sanitari. Come già affermato con una precedente nota sulla formazione “oss” in Toscana, che non è questo che s’intendeva per revisione della formazione.
 
Peccato che le qualifiche europee dicono altro, infatti, la direttiva EUROPEA riconosce un sistema automatico, attraverso la previsione del QCF (Quadro Comune di Formazione) e dall’EQF (Quadro Europeo Qualifiche) classificazione di titoli di studio. Questo tipo di formazione, prevede per gli operatori, la possibilità di poter esercitare la professione anche in uno stato diverso dell'unione, poiché rispondente ai criteri del “ quadro di formazione europea”.
 
Le Regioni prima legalizzano una formazione fast food, con modelli precotti, per ridurre i tempi di attesa con costi sempre più elevati da parte dei partecipanti, ora legalizzano la formazione con il metodo outlet definendola una formazione di alta qualità dove lo studente acquisirà due titoli, diploma e qualifica oss.
 
Come si fa a istituire un profilo Oss con un corso quinquennale?
In Toscana con 400 ore di tirocinio si acquisisce l’attestato di oss al terzo anno.
In Puglia con 630 ore aggiuntive si acquisisce l’attestato di oss dopo il 3, 4 o 5 anno.
Domani cosa s’inventerà un’altra Regione?
 
L’attestato e la formazione Oss in Italia, non è considerato equipollente negli altri paesi europei, e non può essere spendibile in Europa. Inoltre manca una reale e coerente spendibilità all’interno delle strutture sanitarie, pubbliche, private e terzo settore.
Questa nuova formazione a nostro parere non dà quella qualità che s’intende avere, si continua a non riconoscere questo profilo, mancano corsi di aggiornamento continuo, non è distribuita in modo omogeneo sull’intero territorio… Oggi il modello scricchiola, mostrando crepe che rendono urgente una soluzione, ma si continua a proseguire percorsi non uniformi sul territorio.
 
Affinché tale cambiamento possa essere realizzato, è necessario che sia garantita una formazione continua (la Svizzera insegna), anche attraverso strumenti di raccordo e di professionalità appropriate per rispondere ai nuovi bisogni e a una formazione equivalente a livello europeo con due anni attraverso una scuola specialistica, al fine di creare un sistema formativo e di cura in grado di garantire una presa in carico del cittadino in risposta ai problemi di salute dando un profilo chiaro che deve essere quello sanitario.
Sia l’offerta sanitaria e socio sanitaria, entrambe devono essere volte non solo ad assicurare adeguate risposte ma anche garantire efficaci strategie attraverso l’attivazione del setting assistenziale che consente di affrontare e gestire le cure.
 
Come affermato nella precedente nota, non siamo contrari a una formazione di qualità purché sia attraverso una scuola specialistica mirata come le vecchie scuole degli infermieri, oppure attraverso un istituto tecnico sanitario che abbia una formazione orientata a fornire conoscenze professionali con lezioni di metodologia professionale attraverso percorsi di due anni sotto la responsabilità dei Servizi Sanitari Regionali e non attraverso istituti professionali regionali quinquennali con 400 o 630 ore in aggiunta. 
 
Ma tanto non serve a nulla, arrivano le sovvenzioni a pioggia e questo giustifica tutto...Cosa ne facciamo di tutti quegli enti formativi se la formazione si farà a livello scolastico? Altrettanto vale per gli oss già formati con un attestato di mille ore?
Come saranno considerati gli attestati scolastici rispetto a quelli rilasciati dagli enti formativi?
Come s’intende monitorare, uniformare, migliorare l'attività formativa degli oss collegata al fabbisogno reale e ridurre la disoccupazione oss?
S’illudono attraverso questi meccanismi di formazione studenti che non troveranno lavoro in un mercato saturato dal meccanismo degli enti privati, che, di fatto, ha aumentato la disoccupazione per gli oss. Ovviamente in una situazione di contratti precari gestiti da cooperative che la fanno da padrone.
 
Sarebbe stato più opportuno stanziare fondi per la riqualificazione, per le assunzioni, fare un percorso omogeneo su tutto il territorio nazionale e incrementare il budget economico nel contratto nazionale 2016/2018
 
Angelo Minghetti
Federazione Nazionale Oss Migep

26 settembre 2016
© Riproduzione riservata

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