Puglia. D'Ambrosio Lettieri (CoR): “Su sanità Regione allo sbando. Lorenzin accenda un faro sull'istituzione pugliese”
Così il componente della commissione Sanità del Senato commenta la vicenda del bambino di sei anni, sballottolato tra il Pediatrico e il San Paolo, col rischio di finire a Brindisi dopo ore di attesa. "E' l'emblema di un fallimento totale. Dopo Vendola, Emiliano sta operando in continuità rincarando addirittura la dose del nulla".
23 AGO - “Dalle Fabbriche di Vendola alle sagre di Emiliano: storia di una straordinaria beffa ai danni dei pugliesi e del sistema sanitario costellata da disagi, disservizi e anomalie che privano i cittadini di diritti fondamentali. Altro che livelli essenziali di assistenza. Il ministro della Salute accenda un faro sulla situazione pugliese che, a fronte di professionisti e operatori della sanità che lavorano con abnegazione e competenza, ma in condizioni assolutamente intollerabili, ci fornisce un quadro tutt’altro che rassicurante". Lo dichiara in una nota
Luigi d’Ambrosio Lettieri (CoR), componente Commissione Sanità del Senato.
"Il sistema sanitario del capoluogo è la punta dell’iceberg. Il calvario inaccettabile di un bambino di sei anni, sballottolato tra il Pediatrico e il San Paolo, col rischio di finire a Brindisi dopo ore di attesa, raccontato dal padre sulla
Gazzetta di oggi è l’emblema di un fallimento totale, la faccia di una stessa medaglia: una sanità malata in una regione completamente allo sbando. Dopo Vendola, Emiliano sta operando in continuità rincarando addirittura la dose del nulla", prosegue il senatore del Conservatori e Riformisti.
"Mentre questo governo regionale mette in scena passerelle e allestisce specchietti per le allodole, al pari del suo predecessore, la sanità pubblica è in progressivo smantellamento e la Puglia non ha neanche lo straccio di un assessore che si occupi a tempo pieno della sanità. Delega, come è noto, che ha trattenuto il presidente della giunta regionale. C'è una evidente paralisi nella tenuta dei livelli assistenziali, con disagi che i cittadini pagano sulla propria pelle per la tortuosità dell’accesso ai servizi, spesso preclusi e gestiti con una cultura dell’emergenza diventata ormai cronica e con i maggiori ospedali del capoluogo in preda ad una ocnfusione totale. E non certo per responsabilità degli operatori, lasciati completamente soli a gestire l’ingestibile”, conclude D'Ambrosio Lettieri.
23 agosto 2016
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