Sanità penitenziaria. L’esperienza dell’Asl di Taranto per il benessere dei detenuti
di S. Rossi, M. A. Tagliente
04 AGO -
Gentile Direttore,
le strutture penitenziarie racchiudono una popolazione di persone detenute o internate che, fin dall’ingresso in carcere richiedono azioni di prevenzione, cura e sostegno del disagio psichico e sociale. Alla Sanità Penitenziaria è affidato il compito di attuare interventi mirati a prevenire l’insorgenza o il peggioramento degli stati patologici e dei disagi, al fine di assicurare i necessari indici di salute in maniera compatibile con la sicurezza della struttura ed il rispetto del paziente detenuto.
La tutela della salute in carcere è, di fatto, non solo diritto del soggetto, ma è anche finalizzata a stimolare la persona detenuta a considerarsi non esclusa dalla comunità sociale.
Il mantenimento e la conservazione della salute rappresentano, a loro volta, condizione indispensabile per poter operare sul trattamento rieducativo del detenuto.
Con il D.P.C.M. 1.4.2008 la Sanità Penitenziaria è passata dalla competenza del Ministero della Giustizia, alla competenza del SSN che opera ed interviene attraverso le macrostrutture territoriali competenti (a Taranto attraverso il Distretto S.S. Unico Cittadino).
Nell’ottica attuativa degli obiettivi sopra citati, il Direttore della Asl Taranto, avv.
Stefano Rossi, ha voluto la realizzazione, all’interno della Casa Circondariale di Taranto, il progetto denominato:
“Il Giardino sinergico/terapeutico quale strumento di prevenzione”, in favore di alcuni detenuti.
Il programma di fattibilità è stato attuato dal Distretto Socio Sanitario Cittadino e rappresenta il primo intervento sociale nella storia della Asl di Taranto, in favore della popolazione ristretta ed uno dei primi interventi in materia, all’interno degli Istituti di Pena in Italia.
Il gruppo di lavoro costituito dal Direttore del Distretto S.S. Unico, Dr.ssa
Maria Antonietta Tagliente e dalle due Referenti del progetto, la dott.ssa
Pina Di Cesare, Esperta in Agricoltura Sociale e l’avv.
Tiziana Mazzacane, Referente Amm.vo per la Medicina Penitenziaria, ha messo a punto, in breve tempo e con ristrette risorse economiche, un progetto che, seppur circoscritto nel tempo, ha sortito effetti e risultati tanto inaspettati, quanto lusinghieri.
Il progetto, infatti, ha, invece, suscitato l’entusiasmo e la piena collaborazione dei detenuti coinvolti, che, anzi, ne auspicano un prosieguo per il futuro.
L’intervento è stato attuato dall’associazione Masserie Didattiche Grande Salento che, all’interno della Casa Circondariale, ha trasformato uno spazio incolto ed inutilizzato, messo a disposizione dal Direttore della Casa Circondariale, dott.ssa
Stefania Baldassari, in una grande aiuola dedicata alla coltivazione di piante officinali (origano, lavanda, maggiorana, ecc.) e di ortaggi, attraverso una sapiente sinergia tra operatori agricoli e detenuti.
In occasione dell’incontro divulgativo del 18 luglio 2016, al quale sono state invitate numerose Autorità, tra cui l’Assessore Regionale all’Agricoltura ed Alimentazione e la Responsabile dell’Agricoltura Sociale della Regione Puglia, sono stati presentati i risultati del lavoro svolto, che hanno confermato quell’orientamento che individua nel lavoro agricolo, oltre che un apporto benefico alle condizioni dei detenuti, anche un efficace veicolo per il loro reinserimento sociale.
Il Direttore Generale della Asl Taranto ed il Direttore del Distretto S.S. Unico, unitamente al Direttore della Casa Circondariale di Taranto, hanno confermato il loro impegno per la prosecuzione futura dell’iniziativa.
Stefano Rossi
Direttore Generale Asl Taranto
Maria Antonietta Tagliente
Dirigente del Distretto S.S. Unico
04 agosto 2016
© Riproduzione riservata
Altri articoli in QS Puglia