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Puglia. Emiliano: “Patto Salute saltato in cambio eliminazione tassazione prima casa”


E' la valutazione formulata dal governatore pugliese a margine della presentazione del report di rilevazione sul sistema sanitario regionale realizzato dalla Scuola universitaria superiore Sant'Anna di Pisa. “Se noi avessimo avuto i soldi pomposamente promessi dal governo, con il Patto della Salute in particolare, sarebbe stato più facile lavorare sulle assunzioni in sanità”.

21 DIC - "Il Patto della Salute era importantissimo ed è saltato in cambio della questione della tassazione sulla prima casa ed io avrei fatto una scelta diversa da questo punto di vista perché in questo momento rilanciare il sistema sanitario nazionale sarebbe stato importante". Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha risposto così a Bari ad alcuni giornalisti che gli chiedevano del fondo per le assunzioni di medici ed infermieri previsto nella Legge di stabilità a margine della presentazione del report di rilevazione sul sistema sanitario regionale realizzato dalla Scuola universitaria superiore Sant'Anna di Pisa.

"Parliamo di autorizzazioni ad assunzioni che credo siano praticamente obbligatorie perché senza quelle la sanità italiana sarebbe esplosa. Il rispetto pieno del patto della salute avrebbe - secondo Emiliano - consentito di fare molto meglio, purtroppo saremo costretti a stringere tutto ed a fare tutto con ancora maggiore efficienza. Se noi avessimo avuto questi soldi pomposamente promessi dal governo, con il patto della salute in particolare - ha aggiunto - sarebbe stato più facile fare questo lavoro, mentre con quei tagli è un'impresa soprattutto per una Regione come la Puglia che stava spingendo moltissimo verso il miglioramento ed era uscita dal piano di rientro”.

“Adesso lo faremo senza quel denaro e siccome il Sud – ha garantito - è rappresentato soprattutto dalla Puglia in questo momento, perché le altre Regioni sono combinate peggio, noi condurremo questa battaglia per diventare una delle migliori sanità italiane".

Come dicevamo il governatore ha formulato queste valutazioni in apertura dei lavori della giornata di studio e di analisi dal titolo "Misurare la Salute: dai bersagli ai programmi mirati per la sanità in Puglia". Obiettivo dell’iniziativa è, ha spiegato Emiliano, “realizzare uno screening della sanità pugliese da porre alla base di una riflessione comune e pubblica. Lo facciamo con l'aiuto dell'Istituto Sant'Anna di Pisa, che svolge questo compito in altre 15 regioni italiane. Questo per me è un passaggio fondamentale per ridurre l'effetto 'torre di babele', ovvero la diversità delle lingue che impediva un esame obiettivo in materia".

Per il Presidente, grazie alla collaborazione con l'Istituto Sant'Anna di Pisa, la Puglia avrà da oggi "la possibilità di misurare il sistema sanitario su una base comune, trasparente e aperta, della quale ci serviremo per riunificare le lingue. Una base declinata per 'bersagli', che ci consentirà di uscirà dalla logica del "tiro al bersaglio. Questo studio è anche uno strumento di comunicazione importante, per divulgare nel tempo i progressi conseguiti, perché tende all'obiettività. Il sistema del calcolo dei Lea (livelli essenziali di assistenza) ci ha visto risalire in maniera molto importante nell'ultima misurazione. Vogliamo dare legittimazione al sistema sanitario pugliese anche nella interlocuzione col governo. Abbiamo il dovere di smentire, o almeno sovvertire, il giudizio di chi sostiene che le regioni sono un carrozzone e che è stato un errore assegnare loro la delega alla sanità".

Emiliano si è poi detto pienamente convinto che "il miglioramento può essere sempre realizzato. E noi abbiamo davanti un percorso stimolante dal punto di vista della cooperazione". E ha annunciato che lavorerà per realizzare "unità di intenti tra indirizzo politico e funzionalità tecnica" così come per "favorire una interlocuzione positiva con i privati. Non ho presupposizioni di natura ideologica, quello che conta è la performance - ha precisato - l'equilibrio va trovato secondo regole condivise che poi vanno applicate. La prima regola è accompagnare il miglioramento del sistema senza utilizzarlo a fini politici, senza farsi fuorviare da chi pensa alle prossime elezioni o a rimediare con errori ad altri errori. Noi daremo risposte a chi segnala situazioni oggettive o rischi concreti, nell'interesse collettivo e non di parte. Cercando così di rendere le strutture sanitarie più omogenee, visto che oggi a fronte di eccellenze straordinarie ci sono situazioni molto diverse tra loro e a volte crolli di portata significativa”.

"Oggi non è il giorno degli annunci o delle promesse - ha concluso il Emiliano - Noi abbiamo un obbligo che è quello di migliorare e rendere il nostro sistema più competitivo. È il primo atto politico e amministrativo per presentare il progetto della nostra amministrazione per la sanità pugliese. L'obiettivo non è arrivare a mezza classifica, ma diventare la migliore regione italiana. Abbiamo ricevuto un sistema sufficientemente aggiustato per lanciare una sfida di questo livello. Non è previsto 'da regolamento' che una regione del Sud vinca il campionato. Noi siamo figli del Sud e il massimo del complimento che riceviamo quando le cose vanno bene è 'non sembri un meridionale'. Ebbene, vogliamo rompere questi luoghi comuni a partire dalla sanità pugliese".

21 dicembre 2015
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